Maschio di Caligo idomeneus, lato superiore. |
Famiglia: Nymphalidae
Sottofamiglia: Satyrinae
Tribù: Brassolini
Vive nelle foreste del Sud America ed è comune in Brasile, soprattutto nel bacino amazzonico e Guyana francese. Ne esistono tre sottospecie oltre a quella nominotipica: C. i. rhoteus diffusa dal centro del Brasile fino all'Argentina, C. i. idomenides in Bolivia e Perù, e C. i. ariphron in Brasile.
Lato inferiore di un altro esemplare. |
La Caligo idomeneus appartiene al gruppo di lepidotteri comunemente chiamati "farfalle gufo" o "farfalle civetta", per via della forma delle macchie ocellari sulla pagina inferiore delle ali. La specie è di grandi dimensioni, con un'apertura alare che può raggiungere anche i 15 cm. Le ali presentano una stupefacente diversità di colorazione tra la pagina superiore e inferiore. La prima, infatti, presenta in entrambi i sessi una colorazione bruno-nerastra soffusa di blu, con una banda bianca che attraversa centralmente le ali anteriori, mentre le ali posteriori hanno un colore blu più diffuso vicino al corpo e lungo i margini.
Stampa realizzata nel 1705 da M. S. Merian. |
Il rovescio presenta invece una intricata livrea marrone e bianca, simile al piumaggio di un uccello. Sulle ali posteriori spiccano grandi macchie a forma di occhio, con un ampio margine giallo che racchiude un'area nera; ciò rende ancor più l'idea di un vero occhio.
Ecologia
Vive principalmente nelle foreste, soprattutto dove sono presenti coltivazioni di banani, poiché la sua larva si sviluppa proprio sulle foglie di queste piante del genere Musa. Allo stadio di bruco è infatti molto temuta dagli agricoltori locali per i notevoli danni che può arrecare alle piantagioni. Il bruco è marrone chiaro, ha la coda "biforcuta" e la testa con due protuberanze simili a cornetti; si rinviene anche in gruppi sulla pagina inferiore delle foglie dei banani, solitamente lungo la nervatura principale. Gli adulti, invece, volano di mattina presto o, più facilmente, al tramonto, evitando l'esposizione diretta alla luce solare. Se vengono disturbati di solito si alzano in volo velocemente, andandosi a posare poco più lontano; si nutrono di frutta in fermentazione o della linfa degli alberi.
I bruchi di Caligo si nascondono sul retro delle foglie dei banani. |
Le Caligo
Le farfalle del genere Caligo appartengono alla tribù dei Brassolini, comprendente circa un'ottantina di specie tutte neotropicali. Sono tra le farfalle più grandi del Sud America: alcune specie possono raggiungere addirittura i 20 cm di apertura alare. Il loro lato superiore è caratterizzato da una colorazione scura bruno-opaca, percorsa da strisce di tonalità più chiara, ed alcune hanno anche colori e riflessi blu, viola, porpora.
Caligo beltrao femmina, proveniente dal Brasile. |
Lato inferiore di un maschio della stessa specie. |
Il rovescio delle ali delle Caligo è unico: una trama di disegni complessi ed ondulati, simili al piumaggio di un uccello, su un fondo di colore marrone, gli consente di mimetizzarsi efficacemente nel loro ambiente. Curiosamente, poi, la perfetta mimetizzazione viene rotta da una grandissima macchia a forma di occhio rivolto verso l'osservatore. Questo falso occhio risplende di una luce "diabolica" tra le fronde della foresta ogni volta che un raggio di sole lo colpisce. Ma qual'è il suo vero significato?
Caligo atreus |
Tutte le Caligo vengono comunemente chiamate "farfalle gufo" o "farfalle civetta" perché, se si osservano i disegni dei due occhi ad ali aperte, sembra di trovarsi di fronte a un rapace simile ad un gufo. Inoltre, il fatto che esse volino al crepuscolo ha avvalorato per lungo tempo la tesi di un mimetismo basato sui rapaci. Ma recentemente, grazie agli studi relativi al loro comportamento, si è osservato che esse riposano con le ali chiuse, che si cibano sempre per terra o sugli alberi, che volano con movimenti rapidi, in modo tale che le due macchie a forma di occhio non sono mai visibili contemporaneamente; si è così giunti alla conclusione che l'occhio imitato è quello di un rettile, di un anfibio o di un altro predatore, e non di un uccello. Nelle Caligo i due sessi si assomigliano molto, anche se i maschi presentano sul capo delle zone con pennacchi di peli androconiali, da cui emettono secrezioni con funzione di richiamo sessuale.
Una Caligo sp. posata su una canna, con il falso occhio ben visibile. |
La maggioranza abita le foreste, ad un'altitudine compresa tra 0 e 2000 metri, e volano al sopraggiungere del crepuscolo, ossia al tramontare del sole e, più raramente, al primo mattino. Le larve sono gregarie e si cibano di varie specie di banani, arrecando spesso notevoli danni a queste piantagioni.
Riferimenti:
- Peruzzo A., Pitton. L., Rosa P., Vercellini G. 2003-2004. Le farfalle più belle del mondo - Alberto Peruzzo Editore SRL, Milano.
- Peruzzo A., Pitton L., Vercellini G. 2007. La natura in 1000 forme e colori, vere farfalle da collezione - Alberto Peruzzo Editore & Geoworld Srl, Milano.
- Asterope - nic.funet.fi
- Butterflies of America
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