L'Alta Val Trebbia rappresenta un vero paradiso di fauna e di flora in Liguria. È attraversata dal fiume Trebbia, le cui acque sono considerate fra le più pulite d'Italia. Il relativo isolamento della valle da un lato ha contribuito a salvare beni impagabili, primi fra tutti la grande quiete dei boschi e le acque cristalline dei torrenti, dall'altro ha di fatto contribuito alla drastica riduzione della presenza umana.
Ad altitudini che vanno dai 600 ai 1500 m si trova una grande ricchezza di biodiversità, dovuta all'intersezione delle fasce altitudinali collinare e montana.
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Thymelicus lineola e Melanargia galathea, due farfalle tipiche dell'Alta Val Trebbia. |
Le farfalle della valle
Per chi ama fare gite in mezzo alla natura l'Alta Val Trebbia rappresenta senz'altro una meta immancabile. Oltre ai numerosi punti di interesse paesaggistico e storico la valle ci da l'opportunità di ammirare una gran varietà di farfalle. Se ne contano almeno una sessantina di specie, ben distribuite su tutto il territorio.
Gli
Esperidi sono grandi amanti dei prati fioriti e rappresentano solo una piccola parte delle specie presenti in valle. Di aspetto sono piccoli e robusti ed hanno un tipico volo svelto e saltellante. Si riconoscono per via delle loro ali strette e ridotte rispetto al corpo. Fra le specie più appariscenti troviamo il silvano (
O. sylvanus), farfallina di colore bruno e arancione. Altre due Esperidi degne di nota sono il pirgo meridionale (
P. malvoides) e il falso pirgo (
C. flocciferus); il primo è piccolo e presenta una colorazione di fondo bruno scuro con macchiette bianche. Il falso pirgo invece è più grande, con colorazione costituita da tonalità di bruno chiaro e verde pistacchio.
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Silvano |
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Pirgo meridionale |
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Falso pirgo |
Le farfalle più grandi e più appariscenti appartengono alla famiglia dei
Papilionidi, rappresentata da almeno due specie: il podalirio (
I. podalirius) e il macaone (
P. machaon). Le loro aperture alari possono raggiungere tranquillamente i 9 cm in alcune femmine. Le due specie sono attive principalmente nei mesi estivi e sono molto facili da riconoscere per via dei loro colori sgargianti e le code.
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Podalirio |
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Macaone |
Tra le
Pieridi troviamo una delle prime farfalle della stagione: la cedronella (
G. rhamni). Essa inizia a volare già nelle prime giornate calde dell'anno, dopo aver passato l'inverno al riparo dalla neve e dal ghiaccio. Questa famiglia è rappresentata da un modesto numero di specie. Fra queste c'è l'unica farfalla con ali trasparenti, il pieride del biancospino (
A crataegi), abbastanza comune e facile da osservare nei prati e nei margini stradali. Nelle zone più alte e rocciose volano le
Colias, farfalle gialle o arancioni che svolazzano fra i costoni rocciosi ricchi di arbusti. Una Pieride degna di nota è sicuramente l'aurora (
A. cardamines), i cui maschi presentano ampie macchie arancioni su ali prevalentemente bianche.
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Cedronella |
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Pieride del biancospino |
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Aurora |
Quella dei
Licenidi è la seconda famiglia per quantità di specie rappresentate in valle. Sono farfalle piccole e spesso dai colori brillanti. Fra di esse troviamo la piccola tecla del rovo (
C. rubi) che, sul lato superiore delle ali è marrone mentre su quello inferiore a una osserviamo una brillante colorazione verde. Ci sono anche i comuni icaro e bellargo, dai colori azzurro intenso (rispettivamente
P. icarus e
L. bellargus). Frequentano principalmente prati in zone rurali a ridosso di boschi.
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Tecla del rovo |
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Icaro |
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Bellargo |
Da sola la famiglia dei
Ninfalidi rappresenta quasi la metà di tutte le specie presenti in valle. Anche qui troviamo una delle prime farfalle a svernare allo stadio di adulto, la vanessa multicolore (
N. polychloros). Fra queste ci sono anche farfalle molto note, fra cui la vanessa dell'ortica, occhio di pavone e atalanta. Molto comune nei boschi e nei prati è l'elegante galatea (
M. galathea), caratterizzata da un mosaico di disegni bianchi e neri. Nei mesi di luglio e agosto si può osservare quella che è con ogni probabilità, per numero di esemplari osservabili, è la farfalla più comune: la pafia (
A. paphia). Frequenta soprattutto prati, margini stradali e sentieri. Un'altra specie molto comune è l'egeria (
P. aegeria), una Satirina facile da osservare nelle aree boscose e nei margini stradali. Nei prati è anche possibile incontrare la Satirina più grande di tutte, la circe (B. circe), che risulta molto difficile da individuare quando è posata sul terreno ricoperto da fogliame secco.
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Vanessa occhio di pavone |
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Galatea |
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Pafia |
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