Universo dei Lepidotteri #3 - Le farfalle italiane dei boschi

Circa un quarto delle farfalle italiane ed europee vive in ambienti boschivi, nonostante la maggior parte di esse si nutra di piante erbacee. In Italia un bosco può essere: planiziale, collinare, montano, alpino, fluviale, mediterraneo, ognuno con una flora che lo caratterizza rispetto agli altri.

La dafne (Brenthis daphne), tipica abitante dei boschi italiani.

Diventa quindi difficile fare un discorso generale sulle farfalle che vi abitano, ma possiamo valutare alcuni principi che regolano la loro vita in ogni varietà di bosco. Per esempio, è necessario che il sottobosco sia in buone condizioni e, ancor più importante, devono essere presenti delle aree chiamate di "ecotono", ovvero delle particolari zone in cui vi siano radure, piccoli prati e sentieri, che fungano da spazi di transizione all'interno del bosco o tra il bosco e i prati circostanti. Questi ambienti sono importanti perché rappresentano le aree dove si ha la maggior concentrazione di piante nutrici su cui le farfalle possono deporre le proprie uova.

La camilla (Limenitis camilla), una farfalla tipica dei boschi del Nord e Centro Italia.

I boschi più antichi sono così fitti che le fronde più alte formano una copertura quasi completa; alcune tra le specie più belle e rare delle nostre farfalle volano proprio a ridosso dei rami più alti, come l'iride (Apatura iris) e il grande silvano (Limenitis populi), e, per osservarle da vicino, bisogna aspettare che scendano lungo i sentieri per nutrirsi.

Satiro del faggio (Hipparchia fagi), farfalla molto comune in Italia, facile da osservare nei sentieri e radure boscose.

Più in basso troviamo uno strato di vegetali legnosi con arbusti, cespugli e piante rampicanti; è uno degli ambienti preferiti dalle farfalle dei boschi che volano da una foglia all'altra, alla ricerca di luce solare e di territori da difendere. Qui troviamo specie come il silvano (Ochlodes sylvanus), la dafne (Brenthis daphne), la megera (Lasiommata megera) e l'egeria (Pararge aegeria). Sul suolo, infine, vi sono varie piante erbacee perenni e annuali che escono dalla lettiera tra muschi, licheni e funghi; questa zona del bosco è generalmente casa di Lepidotteri notturni specializzati, ma a seconda del tipo di bosco, fitto o rado, può essere rigogliosa e ricca anche di farfalle diurne che vengono ospitate per i corteggiamenti e l'accoppiamento.

I sentieri nei boschi sono tra i posti prediletti delle farfalle; dove crescono violette e piantaggini, si possono trovare la pafia (Argynnis paphia), l'aglaia (A. aglaja) e l'adippe (A. dippe), ma anche Ninfalidi più piccole come le Clossiana e la vanessa c-bianco (Polygonia c-album).


Riferimenti:
  • Panzetti. P., Peruzzo A., Pitton. L., Rosa P., Vercellini G., 2003-2004 - Le farfalle più belle del mondo - Alberto Peruzzo Editore SRL, Milano, 250 pp.

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