Le migrazioni della farfalla monarca (Danaus plexippus) sono molto conosciute al grande pubblico di appassionati della natura. La monarca, però, non è l'unica farfalla a compiere lunghi tragitti di andata e ritorno verso le regioni dove avviene la riproduzione: sono infatti conosciute almeno 200 specie che possiamo definire migratorie perché compiono lunghi viaggi. Specie come il macaone, Papilio machaon, compiono spostamenti ridotti di poche decine di chilometri.
Durante la primavera molte farfalle europee si spostano dalle regioni meridionali a quelle settentrionali, mentre a fine estate si assiste al loro volo di ritorno; tra queste le più famose sono la vanessa del cardo (Vanessa cardui) e la vanessa atalanta (Vanessa atalanta). Entrambe appartengono alla famiglia dei Ninfalidi che, assieme a quella dei Pieridi, presenta il maggior numero di specie migratrici. Tra le farfalle notturne migrano soprattutto Sfingidi e Nottuidi.
L'atalanta, comune in Europa centrale e meridionale, inizia a migrare a Nord in primavera; mentre i primi esemplari raggiungono la Gran Bretagna sin da marzo, la maggior parte raggiunge le regioni settentrionali solo dopo il mese di maggio. Qui, durante l'estate, da vita ad un paio di generazioni e, verso la fine di agosto, inizia il viaggio di ritorno nei paesi meridionali. Non tutti gli esemplari migrano. Alcuni restano infatti nei loro territori e talvolta possono addirittura svernare, tanto che gli esemplari che si osservano a marzo potrebbero essere proprio i superstiti della fredda stagione invernale nordica. Il momento in cui le farfalle decidono di tornare è segnato dalla riduzione della durata della luce diurna e dalla diminuzione della temperatura notturna.
Non esiste una risposta definitiva al perché le farfalle scelgano di migrare, ma vi sono ipotesi che sono certamente attendibili. Innanzitutto il comportamento migratorio si è evoluto per evitare di affrontare la fredda e dura stagione invernale, povera di risorse alimentari e ricca di insidie climatiche. Ma in molti casi, come in quello della Vanessa atalanta, il problema è differente: perché le farfalle volano a Nord in primavera, quando anche a Sud le risorse non mancano? La spiegazione potrebbe essere che le popolazioni si disperdono su una superficie maggiore nella ricerca di nuovi spazi e risorse per produrre più generazioni. I vantaggi però non sono duraturi: gli inverni a Nord sono troppo rigidi, per cui dopo un paio di generazioni gli adulti, a fine estate, tornano a Sud.
La spinta ad espandere il proprio areale è data anche dal grande numero di individui che nascono ogni primavera, molti dei quali, volando a Nord, trovano habitat ricchi di piante alimentari. Una caratteristica che accomuna tutte le farfalle migratrici è proprio la scelta della pianta nutrice, che è sempre una specie comune e diffusa su ampie regioni geografiche, come l'ortica per le vanesse, o le brassicacee nel caso delle Pieridi.
Riferimenti:
L'Hypolimnas bolina è una delle farfalle migratrici più famose e vive in tutto l'emisfero australe. |
Durante la primavera molte farfalle europee si spostano dalle regioni meridionali a quelle settentrionali, mentre a fine estate si assiste al loro volo di ritorno; tra queste le più famose sono la vanessa del cardo (Vanessa cardui) e la vanessa atalanta (Vanessa atalanta). Entrambe appartengono alla famiglia dei Ninfalidi che, assieme a quella dei Pieridi, presenta il maggior numero di specie migratrici. Tra le farfalle notturne migrano soprattutto Sfingidi e Nottuidi.
L'atalanta, comune in Europa centrale e meridionale, inizia a migrare a Nord in primavera; mentre i primi esemplari raggiungono la Gran Bretagna sin da marzo, la maggior parte raggiunge le regioni settentrionali solo dopo il mese di maggio. Qui, durante l'estate, da vita ad un paio di generazioni e, verso la fine di agosto, inizia il viaggio di ritorno nei paesi meridionali. Non tutti gli esemplari migrano. Alcuni restano infatti nei loro territori e talvolta possono addirittura svernare, tanto che gli esemplari che si osservano a marzo potrebbero essere proprio i superstiti della fredda stagione invernale nordica. Il momento in cui le farfalle decidono di tornare è segnato dalla riduzione della durata della luce diurna e dalla diminuzione della temperatura notturna.
Vanessa atalanta |
Non esiste una risposta definitiva al perché le farfalle scelgano di migrare, ma vi sono ipotesi che sono certamente attendibili. Innanzitutto il comportamento migratorio si è evoluto per evitare di affrontare la fredda e dura stagione invernale, povera di risorse alimentari e ricca di insidie climatiche. Ma in molti casi, come in quello della Vanessa atalanta, il problema è differente: perché le farfalle volano a Nord in primavera, quando anche a Sud le risorse non mancano? La spiegazione potrebbe essere che le popolazioni si disperdono su una superficie maggiore nella ricerca di nuovi spazi e risorse per produrre più generazioni. I vantaggi però non sono duraturi: gli inverni a Nord sono troppo rigidi, per cui dopo un paio di generazioni gli adulti, a fine estate, tornano a Sud.
La spinta ad espandere il proprio areale è data anche dal grande numero di individui che nascono ogni primavera, molti dei quali, volando a Nord, trovano habitat ricchi di piante alimentari. Una caratteristica che accomuna tutte le farfalle migratrici è proprio la scelta della pianta nutrice, che è sempre una specie comune e diffusa su ampie regioni geografiche, come l'ortica per le vanesse, o le brassicacee nel caso delle Pieridi.
Riferimenti:
- Panzetti. P., Peruzzo A., Pitton. L., Rosa P., Vercellini G., 2003-2004 - Le farfalle più belle del mondo - Alberto Peruzzo Editore SRL, Milano, 250 pp.
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