Il morfeo è certamente uno degli Esperidi più belli che volano in Italia. Al pari delle altre specie italiane è piuttosto piccolo: ha infatti un'apertura alare ridotta, circa 35 mm. La pagina superiore delle ali è quasi interamente marrone scuro, con piccole macchiette gialle sulle ali anteriori, mentre la pagina inferiore è più colorata, con ali posteriori gialle adornate da macchie bianche orlate di nero.
Famiglia: Hesperiidae
Sottofamiglia: Heteropterinae
La specie è presente in alcune località del Nord e del Centro Italia, in ambienti diversi tra loro: dai campi acquitrinosi alle praterie aride fino alle radure dei boschi. È assente nell'Europa settentrionale e mediterranea, e in tutto il suo areale è sempre poco comune e localizzata. Ha una sola generazione annua e vola da maggio ai primi di luglio. Il bruco si nutre di varie piante erbacee, essenzialmente di graminacee, come Molinia caerula, di specie dei generi Bromus, Calamgrotis e Brachypodium.
Le esperidi sono piccole farfalle molto particolari, diverse da tutte le altre. Esse formano un gruppo a sé stante, senza particolari legami filogenetici con le farfalle diurne propriamente dette. Hanno, infatti, antenne ingrossate nella parte terminale ed abitudini diurne, ma per altri caratteri non sono paragonabili alle farfalle: per esempio, la specie australiana Euschemon rafflesia, ritenuta la più arcaica tra tutti i Lepidotteri diurni, possiede un "frenulo" sulle ali posteriori. Questo è un elemento morfologico molto importante e caratteristico delle falene: nelle altre farfalle non è mai stato osservato.
Le specie mondiali di Esperidi sono oltre 3000, suddivise in 5 sottofamiglie. La specie più grande è la Pyrrhochalcia iphis, africana, che ha un'apertura alare di circa 8 cm, mentre la grande maggioranza delle Esperidi ha dimensioni comprese tra 2 e 4 cm. Alcune specie nord e sudamericane si distinguono perché possiedono delle lunghe code. Si tratta quasi sempre di esemplari dai toni scuri, tra il marrone e l'arancione, talvolta con vari disegni biancastri. Questo è il principale motivo per cui vengono "snobbate" dai collezionisti; eppure esistono alcune specie molto colorate, con eleganti riflessi metallici blu o azzurri e con bande rosse e bianche molto appariscenti.
In Italia le specie di Esperidi sono una trentina e spesso sono molto difficili da determinare. Questo è dovuto al fatto che molte si assomigliano le une alle altre. Come le Esperidi mondiali, anche le forme nostrane presentano colori scuri; varie tonalità di marrone, grigio o arancione, ma vi sono alcune specie facilmente riconoscibili per la loro bellezza. Tra queste c'è il morfeo, Heteropterus morpheus, il palemone (Carterocephalus palaemon), con bei disegni arancioni su fondo marrone, e l'esperide marmorizzato (Carcharodus lavatherae), con ali adornate da tonalità verdastre. Quest'ultima è localizzata poco comune, laddove è presente lungo i pendii assolati e ricchi di fiori, e negli ambienti collinari calcarei; ha una sola generazione annua e vola da giugno ad agosto. Il bruco si ciba sui cardi, ma anche su Lotus corniculatus e Coronilla varia.
C. palaemon, invece, è molto più rara e presente solo in alcune valli alpine dove vola fino a 1800 m; è una specie che predilige i boschi delle regioni temperate dove si rinviene nelle radure erbose, nei campi e nelle vallate di montagna. Ha una sola generazione annua e vola da maggio a luglio. Il bruco si sviluppa in autunno e in primavera su varie graminacee. in particolare su Bromus erectus.
Riferimenti:
Lato inferiore. |
Famiglia: Hesperiidae
Sottofamiglia: Heteropterinae
La specie è presente in alcune località del Nord e del Centro Italia, in ambienti diversi tra loro: dai campi acquitrinosi alle praterie aride fino alle radure dei boschi. È assente nell'Europa settentrionale e mediterranea, e in tutto il suo areale è sempre poco comune e localizzata. Ha una sola generazione annua e vola da maggio ai primi di luglio. Il bruco si nutre di varie piante erbacee, essenzialmente di graminacee, come Molinia caerula, di specie dei generi Bromus, Calamgrotis e Brachypodium.
Heteropterus morpheus |
Le esperidi sono piccole farfalle molto particolari, diverse da tutte le altre. Esse formano un gruppo a sé stante, senza particolari legami filogenetici con le farfalle diurne propriamente dette. Hanno, infatti, antenne ingrossate nella parte terminale ed abitudini diurne, ma per altri caratteri non sono paragonabili alle farfalle: per esempio, la specie australiana Euschemon rafflesia, ritenuta la più arcaica tra tutti i Lepidotteri diurni, possiede un "frenulo" sulle ali posteriori. Questo è un elemento morfologico molto importante e caratteristico delle falene: nelle altre farfalle non è mai stato osservato.
Thymelicus lineola con la peculiare posizione delle ali. |
Le specie mondiali di Esperidi sono oltre 3000, suddivise in 5 sottofamiglie. La specie più grande è la Pyrrhochalcia iphis, africana, che ha un'apertura alare di circa 8 cm, mentre la grande maggioranza delle Esperidi ha dimensioni comprese tra 2 e 4 cm. Alcune specie nord e sudamericane si distinguono perché possiedono delle lunghe code. Si tratta quasi sempre di esemplari dai toni scuri, tra il marrone e l'arancione, talvolta con vari disegni biancastri. Questo è il principale motivo per cui vengono "snobbate" dai collezionisti; eppure esistono alcune specie molto colorate, con eleganti riflessi metallici blu o azzurri e con bande rosse e bianche molto appariscenti.
In Italia le specie di Esperidi sono una trentina e spesso sono molto difficili da determinare. Questo è dovuto al fatto che molte si assomigliano le une alle altre. Come le Esperidi mondiali, anche le forme nostrane presentano colori scuri; varie tonalità di marrone, grigio o arancione, ma vi sono alcune specie facilmente riconoscibili per la loro bellezza. Tra queste c'è il morfeo, Heteropterus morpheus, il palemone (Carterocephalus palaemon), con bei disegni arancioni su fondo marrone, e l'esperide marmorizzato (Carcharodus lavatherae), con ali adornate da tonalità verdastre. Quest'ultima è localizzata poco comune, laddove è presente lungo i pendii assolati e ricchi di fiori, e negli ambienti collinari calcarei; ha una sola generazione annua e vola da giugno ad agosto. Il bruco si ciba sui cardi, ma anche su Lotus corniculatus e Coronilla varia.
Thymelicus lineola in accoppiamento. |
C. palaemon, invece, è molto più rara e presente solo in alcune valli alpine dove vola fino a 1800 m; è una specie che predilige i boschi delle regioni temperate dove si rinviene nelle radure erbose, nei campi e nelle vallate di montagna. Ha una sola generazione annua e vola da maggio a luglio. Il bruco si sviluppa in autunno e in primavera su varie graminacee. in particolare su Bromus erectus.
Riferimenti:
- Panzetti. P., Peruzzo A., Pitton. L., Rosa P., Vercellini G., 2003-2004 - Le farfalle più belle del mondo - Alberto Peruzzo Editore SRL, Milano, 250 pp.
- Peruzzo A., Pitton L., Vercellini G., 2007 - La natura in 1000 forme e colori, vere farfalle da collezione - Alberto Peruzzo Editore & Geoworld Srl, Milano, 180 pp.
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