Nell'era di internet e degli smartphone, delle fotocamere e videocamere digitali, abbiamo raggiunto una capacità straordinaria di raccogliere e archiviare informazioni. Ogni secondo un numero incalcolabile di immagini e testi viene condiviso e cancellato dai computer e server di tutto il globo.
Attualmente l'entomologia, così come ogni altra disciplina scientifica, si avvale degli strumenti tecnologici che l'ingegno umano continua a sfornare, semplificando l'attività di raccolta e organizzazione dei dati. Un entomologo, o più nello specifico, un lepidotterologo, potrà avvalersi di una fotocamera digitale per immortalare i suoi avvistamenti sul campo; ciascuna foto conterrà già al suo interno i dati relativi al giorno e all'ora dello scatto, ed eventualmente, le coordinate precise. Nonostante tutto questo ben di dio tecnologico risulta necessario tener conto di due fattori: il numero di entomologi professionisti e il tempo. Rispetto alla popolazione mondiale gli entomologi sono pochi, e sono ancor più pochi a livello statale e regionale. In un certo senso può essere un vantaggio, in quanto non esisterebbe una eccessiva dispersione negli studi specifici. Da un lato, però, la raccolta dei dati, per esempio avvistamenti e segnalazioni, risulta spesso decisamente incompleta. Il tempo, salvo macchine per il viaggio temporale, è un fattore da cui non possiamo prescindere.
Per uno studioso di insetti possedere il dono dell'ubiquità, chiaramente da un punto di vista del tempo, risolverebbe non pochi ostacoli. Vi faccio un esempio: immaginate che Pinco e Pallino stiano studiando le popolazioni di una determinata specie di farfalla il cui areale di distribuzione italiano è pieno di lacune. Pinco, che possiede il dono dell'ubiquità, potrebbe sapere rapidamente dove sono (e dove non sono) tutti gli individui, potendo ottenere una mappa precisa e attuale della distribuzione della specie. Pallino, come tutte le persone normali, impiegherebbe diversi anni prima di poter definire un areale quanto meno affidabile. Adesso vi starete chiedendo, ma perché vi ho portato un esempio così estremo? Ammesso e non concesso che il cervello del povero Pinco sarebbe andato letteralmente in tilt, causandogli morte certa.
In una certa misura, senza doni divini o macchine del tempo, gli studiosi possono contare sulla figura del cittadino scienziato, o citizen scientist, in inglese.
Il ruolo del cittadino scienziato propriamente detto può essere giocato praticamente da chiunque, dagli autisti di autobus agli impiegati di banca. Alla base deve chiaramente esserci un certo interesse per la scienza. Nel corso della storia l'entomologia si è sempre avvalsa, in misura più o meno consistente, di contributi giunti da scienziati per diletto, o semplici appassionati naturalisti. Queste persone hanno dato il loro innegabile supporto alla conoscenza attuale del mondo degli insetti.
Esistono progetti improntati incentrati sulla partecipazione attiva da parte dei cittadini, aventi come scopo la raccolta di un buon numero di dati utili alla conoscenza della biodiversità. Applicazioni per smartphone come CSMON-LIFE consentono di partecipare alla raccolta di segnalazioni per tematiche che riguardano l'ambiente, lo status delle specie e la loro salvaguardia.
Di grande interesse è la rete dei social network, che rappresenta una ricca fonte di informazioni in termini di specie animali e tematiche ambientali. Una persona che durante una passeggiata fotografa una farfalla colorata per poterla postare su facebook, ad esempio, non è detto che si ponga il problema di segnalare l'avvistamento a qualche esperto. Tale avvistamento (inteso come dato scientifico) se non opportunamente comunicato, semplicemente, si perderà nella moltitudine della rete.
Ma in che modo può concretizzarsi la collaborazione fra il cittadino scienziato e l'entomologo? Di solito è proprio l'entomologo, o l'istituzione scientifica a fare il primo passo, avviando progetti e iniziative atte a rendere concreto il contributo partecipativo della gente. Quindi, con il tempo, si potrà ottenere la partecipazione attiva e la conseguente raccolta dei dati.
Il rigore scientifico necessita di dati completi che possano costituire delle valide basi per studi e ricerche, anche a lunghissimo termine. Nel mondo della scienza dei cittadini l'attività di avvistamento e fotografia, nota agli inglesi come butterflywatching, è sicuramente la più apprezzata, contrapposta alla raccolta di esemplari sul campo, di norma, prerogativa degli entomologi. Un tipico scambio di informazioni può essere schematizzato in questo modo:
I conteggi delle farfalle, anche noti come butterfly counts, vantano una lunga tradizione nel coinvolgimento di persone interessate al mondo dei Lepidotteri, specialmente nel Regno Unito. Questo tipo di attività si propone di contare e identificare le farfalle nel loro ambiente, in una specifica area geografica, quale può essere un parco, una regione o un intero stato. L'evento di solito viene organizzato per uno specifico periodo di tempo. I risultati dei conteggi sono in genere condivisi con le altre parti interessate, tra cui lepidotterologi professionisti e ricercatori. I dati raccolti nel corso di un conteggio possono indicare variazioni nelle popolazioni e anche la salute delle specie. Molto famoso è sicuramente l'UK Big Butterfly Count, evento che si propone di conteggiare le farfalle del Regno Unito. Nella sezione About del loro sito si legge: "Il grande conteggio delle farfalle è un sondaggio a livello nazionale che ha lo scopo di aiutarci a valutare la salute del nostro ambiente. È stato lanciato nel 2010 ed è rapidamente diventato il più grande sondaggio mondiale di farfalle. Oltre 44000 persone hanno preso parte all'iniziativa nel 2014, contando quasi 560000 singole farfalle e falene diurne in tutto il Regno Unito".
Attualmente l'entomologia, così come ogni altra disciplina scientifica, si avvale degli strumenti tecnologici che l'ingegno umano continua a sfornare, semplificando l'attività di raccolta e organizzazione dei dati. Un entomologo, o più nello specifico, un lepidotterologo, potrà avvalersi di una fotocamera digitale per immortalare i suoi avvistamenti sul campo; ciascuna foto conterrà già al suo interno i dati relativi al giorno e all'ora dello scatto, ed eventualmente, le coordinate precise. Nonostante tutto questo ben di dio tecnologico risulta necessario tener conto di due fattori: il numero di entomologi professionisti e il tempo. Rispetto alla popolazione mondiale gli entomologi sono pochi, e sono ancor più pochi a livello statale e regionale. In un certo senso può essere un vantaggio, in quanto non esisterebbe una eccessiva dispersione negli studi specifici. Da un lato, però, la raccolta dei dati, per esempio avvistamenti e segnalazioni, risulta spesso decisamente incompleta. Il tempo, salvo macchine per il viaggio temporale, è un fattore da cui non possiamo prescindere.
Le fiere entomologiche come Entomodena rappresentano una buona occasione per far avvicinare le persone al mondo degli insetti. |
Per uno studioso di insetti possedere il dono dell'ubiquità, chiaramente da un punto di vista del tempo, risolverebbe non pochi ostacoli. Vi faccio un esempio: immaginate che Pinco e Pallino stiano studiando le popolazioni di una determinata specie di farfalla il cui areale di distribuzione italiano è pieno di lacune. Pinco, che possiede il dono dell'ubiquità, potrebbe sapere rapidamente dove sono (e dove non sono) tutti gli individui, potendo ottenere una mappa precisa e attuale della distribuzione della specie. Pallino, come tutte le persone normali, impiegherebbe diversi anni prima di poter definire un areale quanto meno affidabile. Adesso vi starete chiedendo, ma perché vi ho portato un esempio così estremo? Ammesso e non concesso che il cervello del povero Pinco sarebbe andato letteralmente in tilt, causandogli morte certa.
In una certa misura, senza doni divini o macchine del tempo, gli studiosi possono contare sulla figura del cittadino scienziato, o citizen scientist, in inglese.
Il ruolo del cittadino scienziato propriamente detto può essere giocato praticamente da chiunque, dagli autisti di autobus agli impiegati di banca. Alla base deve chiaramente esserci un certo interesse per la scienza. Nel corso della storia l'entomologia si è sempre avvalsa, in misura più o meno consistente, di contributi giunti da scienziati per diletto, o semplici appassionati naturalisti. Queste persone hanno dato il loro innegabile supporto alla conoscenza attuale del mondo degli insetti.
Esistono progetti improntati incentrati sulla partecipazione attiva da parte dei cittadini, aventi come scopo la raccolta di un buon numero di dati utili alla conoscenza della biodiversità. Applicazioni per smartphone come CSMON-LIFE consentono di partecipare alla raccolta di segnalazioni per tematiche che riguardano l'ambiente, lo status delle specie e la loro salvaguardia.
Di grande interesse è la rete dei social network, che rappresenta una ricca fonte di informazioni in termini di specie animali e tematiche ambientali. Una persona che durante una passeggiata fotografa una farfalla colorata per poterla postare su facebook, ad esempio, non è detto che si ponga il problema di segnalare l'avvistamento a qualche esperto. Tale avvistamento (inteso come dato scientifico) se non opportunamente comunicato, semplicemente, si perderà nella moltitudine della rete.
Ma in che modo può concretizzarsi la collaborazione fra il cittadino scienziato e l'entomologo? Di solito è proprio l'entomologo, o l'istituzione scientifica a fare il primo passo, avviando progetti e iniziative atte a rendere concreto il contributo partecipativo della gente. Quindi, con il tempo, si potrà ottenere la partecipazione attiva e la conseguente raccolta dei dati.
Il rigore scientifico necessita di dati completi che possano costituire delle valide basi per studi e ricerche, anche a lunghissimo termine. Nel mondo della scienza dei cittadini l'attività di avvistamento e fotografia, nota agli inglesi come butterflywatching, è sicuramente la più apprezzata, contrapposta alla raccolta di esemplari sul campo, di norma, prerogativa degli entomologi. Un tipico scambio di informazioni può essere schematizzato in questo modo:
- L'entomologo avvia l'iniziativa tramite il social media.
- L'iniziativa ha lo scopo di coinvolgere il maggior numero di persone possibili nella raccolta di dati sui Lepidotteri europei.
- Il cittadino scienziato sceglie di partecipare.
- Munito di fotocamera, si reca in una località.
- In loco, il cittadino sarà in grado di raccogliere dati tramite avvistamenti e foto.
- Le informazioni ottenute, opportunamente descritte, vengono inviate all'entomologo.
- Questi, per la sua ricerca, analizza e elabora i dati e le foto ricevute.
- La ricerca si avvale del contributo del cittadino. I dati raccolti aiutano a comprendere meglio la distribuzione delle varie specie.
- Una volta terminato il lavoro, l'entomologo procede alla pubblicazione.
- Tale pubblicazione, in forma di fascicolo o libro, ha una importantissima valenza scientifica e conoscitiva per il mondo dell'entomologia. Il cittadino potrà fruirne per espandere le sue conoscenze.
Schema dello scambio dei dati entomologici. |
I conteggi delle farfalle, anche noti come butterfly counts, vantano una lunga tradizione nel coinvolgimento di persone interessate al mondo dei Lepidotteri, specialmente nel Regno Unito. Questo tipo di attività si propone di contare e identificare le farfalle nel loro ambiente, in una specifica area geografica, quale può essere un parco, una regione o un intero stato. L'evento di solito viene organizzato per uno specifico periodo di tempo. I risultati dei conteggi sono in genere condivisi con le altre parti interessate, tra cui lepidotterologi professionisti e ricercatori. I dati raccolti nel corso di un conteggio possono indicare variazioni nelle popolazioni e anche la salute delle specie. Molto famoso è sicuramente l'UK Big Butterfly Count, evento che si propone di conteggiare le farfalle del Regno Unito. Nella sezione About del loro sito si legge: "Il grande conteggio delle farfalle è un sondaggio a livello nazionale che ha lo scopo di aiutarci a valutare la salute del nostro ambiente. È stato lanciato nel 2010 ed è rapidamente diventato il più grande sondaggio mondiale di farfalle. Oltre 44000 persone hanno preso parte all'iniziativa nel 2014, contando quasi 560000 singole farfalle e falene diurne in tutto il Regno Unito".
La scienza dei cittadini purtroppo non è esente da rischi dovuti all'accuratezza dei dati. Alcuni progetti come la raccolta di esemplari sul campo può risultare dannosa se effettuata da volontari non opportunamente istruiti. Quando si usano metodi di ricerca complessi, uniti ad un arduo e ripetitivo lavoro, possono verificarsi problematiche non trascurabili. La questione della formazione di base è fondamentale, in quanto le persone potrebbero causare alterazioni dei dati che, di conseguenza, risulterebbero inutilizzabili a scopo di ricerca scientifica. Un'altra problematica è dovuta al fatto che, ad esempio, su promessa di premi messi in palio come incentivo alla partecipazione, alcune persone potrebbero fornire dati volutamente falsati. La questione rimane sempre aperta. In conclusione pare necessario sottolineare che l'attività della scienza dei cittadini, se gestita correttamente, può diventare un validissimo alleato per la conoscenza naturalistica.
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