Vladimir Nabokov, considerato uno dei più grandi scrittori del XX secolo, fu un grande appassionato di farfalle, come si evince anche dai suoi romanzi e dalle fotografie che lo ritraggono con calzoncini al ginocchio, calzettoni e retino.
Nacque il 22 aprile 1899 a San Pietroburgo, da una famiglia di militari e funzionari. A sette anni incominciò ad andare a caccia delle prime farfalle, passione che lo accompagnò per tutta la vita. Costretto a letto a causa di una polmonite, approfondì la conoscenza sul mondo dell'entomologia. La madre lo circondò di libri sulle farfalle e lo invogliò a cercare una specie cui dare il proprio nome. Fu un lettore infaticabile: era solito chiudersi per ore nella biblioteca del padre, che contava circa diecimila volumi. Lesse tutti i grandi autori: Cechov, Poe, Verlaine, Shakespeare, Tolstoj, scrisse i suoi primi poemi, alcuni dei quali vennero pubblicati su Vestnik Europy, la migliore rivista letteraria russa dell'epoca.
Nel 1919, a causa della Rivoluzione, i Nabokov si trasferirono in Crimea; dopo l'annessione alla Russia fuggirono in Grecia e, di lì, a Londra, dove Vladimir studiò zoologia presso il Trinity College. Risalgono a quell'epoca le descrizioni in inglese degli esemplari da lui raccolti in Crimea, che apparvero sulla rivista L'entomologo del 1920. Nel 1937 si trasferì a Parigi e nel 1940 negli Stati Uniti, dove fu professore di letteratura presso varie Università; in quel periodo raggiunse la celebrità in seguito allo scandalo suscitato dalla pubblicazione di Lolita. Poco tempo dopo abbandonò l'insegnamento e si ritirò a Montreaux, dove visse con la moglie Vera fino al 1977, anno della sua morte.
Vladimir fu autore di ben 17 romanzi, alcuni dei quali sono conosciuti a livello mondiale, come Fuoco pallido, Ada, Lolita. Ultimò anche un'autobiografia, Parla, memoria, in cui si confessa intimamente e descrive le sue passioni: la letteratura, la famiglia e le farfalle. Scrisse: "... e il piacere maggiore dell'atemporalità – in un paesaggio immaginario – è quello che trono nel vedermi circondato di farfalle rare e delle piante di cui si nutrono. Questa è l'estasi..."
L'amore di Nabokov per i lepidotteri si riflette anche nel romanzo Ada, in cui la protagonista è un'appassionata di larve e di crisalidi.
In qualità di entomologo, presso il Museo di Zoologia Comparata di Harward, Vladimir compose numerosi articoli scientifici alcuni dei quali erano dedicati alle nuove specie da lui scoperte, che portarono il suo nome, come il genere Cyclargus Nabokov, 1948 e le farfalle Neonympha dorothea – taxon classificato attualmente come Cyllopsis pertepida dorothea (Nabokov, 1943) – e Cyclargus erembis Nabokov, 1948. Così immaginava il loro primo momento di vita: "Che cosa provano nel momento della loro nascita? C'è sicuramente un moto di panico che raggiunge la testa, una strana, soffocante eccitazione, ma presto si aprono gli occhi e vedono e in un colpo di luce la farfalla vede il mondo, e vede l'enorme faccia dell'entomologo a bocca aperta."
Vladimir diede un contributo non indifferente per la scienza entomologica; descrisse infatti 6 specie nuove per la scienza, 5 sottospecie e ben 9 generi di Licenidi. Alcuni di questi taxon, nel corso di ulteriori studi e revisioni, sono stati "declassati" come sinonimi di altre specie. Restano tuttavia i suoi importanti studi, soprattutto riguardo ai Licenidi sudamericani, di cui fu uno dei primi studiosi. Per il suo contributo alla ricerca gli furono dedicati i nomi di alcune specie e sottospecie di Lepidotteri, tra cui Eupithecia nabokovi McDunnough, 1946, Plebejus idas nabokovi (Masters, 1972), Cyllopsis pyracmon nabokovi Miller, 1974 – considerato oggi sinonimo di C. p. henshawi (W. H. Edwards, 1876) – Clossiana freija nabokovi Miller & Brown, 1981 e, addirittura, il nome di un genere di Licenidi neotropicali: Nabokovia Hemming, 1960. Oltre ai nomi di farfalle a lui dedicati, vi sono nomi di farfalle ispirati ai personaggi dei suoi romanzi, come nel caso del licenide Pseudolucia humbert Bálint & Johnson, 1995, dedicata al personaggio di Humbert in Lolita. La specie Pseudolucia vera Bálint & Johnson, 1993 fu stata dedicata alla moglie Vera, che lo accompagnò negli ultimi anni della sua vita.
Riferimenti:
Nacque il 22 aprile 1899 a San Pietroburgo, da una famiglia di militari e funzionari. A sette anni incominciò ad andare a caccia delle prime farfalle, passione che lo accompagnò per tutta la vita. Costretto a letto a causa di una polmonite, approfondì la conoscenza sul mondo dell'entomologia. La madre lo circondò di libri sulle farfalle e lo invogliò a cercare una specie cui dare il proprio nome. Fu un lettore infaticabile: era solito chiudersi per ore nella biblioteca del padre, che contava circa diecimila volumi. Lesse tutti i grandi autori: Cechov, Poe, Verlaine, Shakespeare, Tolstoj, scrisse i suoi primi poemi, alcuni dei quali vennero pubblicati su Vestnik Europy, la migliore rivista letteraria russa dell'epoca.
Nel 1919, a causa della Rivoluzione, i Nabokov si trasferirono in Crimea; dopo l'annessione alla Russia fuggirono in Grecia e, di lì, a Londra, dove Vladimir studiò zoologia presso il Trinity College. Risalgono a quell'epoca le descrizioni in inglese degli esemplari da lui raccolti in Crimea, che apparvero sulla rivista L'entomologo del 1920. Nel 1937 si trasferì a Parigi e nel 1940 negli Stati Uniti, dove fu professore di letteratura presso varie Università; in quel periodo raggiunse la celebrità in seguito allo scandalo suscitato dalla pubblicazione di Lolita. Poco tempo dopo abbandonò l'insegnamento e si ritirò a Montreaux, dove visse con la moglie Vera fino al 1977, anno della sua morte.
Vladimir fu autore di ben 17 romanzi, alcuni dei quali sono conosciuti a livello mondiale, come Fuoco pallido, Ada, Lolita. Ultimò anche un'autobiografia, Parla, memoria, in cui si confessa intimamente e descrive le sue passioni: la letteratura, la famiglia e le farfalle. Scrisse: "... e il piacere maggiore dell'atemporalità – in un paesaggio immaginario – è quello che trono nel vedermi circondato di farfalle rare e delle piante di cui si nutrono. Questa è l'estasi..."
L'amore di Nabokov per i lepidotteri si riflette anche nel romanzo Ada, in cui la protagonista è un'appassionata di larve e di crisalidi.
In qualità di entomologo, presso il Museo di Zoologia Comparata di Harward, Vladimir compose numerosi articoli scientifici alcuni dei quali erano dedicati alle nuove specie da lui scoperte, che portarono il suo nome, come il genere Cyclargus Nabokov, 1948 e le farfalle Neonympha dorothea – taxon classificato attualmente come Cyllopsis pertepida dorothea (Nabokov, 1943) – e Cyclargus erembis Nabokov, 1948. Così immaginava il loro primo momento di vita: "Che cosa provano nel momento della loro nascita? C'è sicuramente un moto di panico che raggiunge la testa, una strana, soffocante eccitazione, ma presto si aprono gli occhi e vedono e in un colpo di luce la farfalla vede il mondo, e vede l'enorme faccia dell'entomologo a bocca aperta."
Clossiana freija nabokovi Miller & Brown, 1981 |
Vladimir diede un contributo non indifferente per la scienza entomologica; descrisse infatti 6 specie nuove per la scienza, 5 sottospecie e ben 9 generi di Licenidi. Alcuni di questi taxon, nel corso di ulteriori studi e revisioni, sono stati "declassati" come sinonimi di altre specie. Restano tuttavia i suoi importanti studi, soprattutto riguardo ai Licenidi sudamericani, di cui fu uno dei primi studiosi. Per il suo contributo alla ricerca gli furono dedicati i nomi di alcune specie e sottospecie di Lepidotteri, tra cui Eupithecia nabokovi McDunnough, 1946, Plebejus idas nabokovi (Masters, 1972), Cyllopsis pyracmon nabokovi Miller, 1974 – considerato oggi sinonimo di C. p. henshawi (W. H. Edwards, 1876) – Clossiana freija nabokovi Miller & Brown, 1981 e, addirittura, il nome di un genere di Licenidi neotropicali: Nabokovia Hemming, 1960. Oltre ai nomi di farfalle a lui dedicati, vi sono nomi di farfalle ispirati ai personaggi dei suoi romanzi, come nel caso del licenide Pseudolucia humbert Bálint & Johnson, 1995, dedicata al personaggio di Humbert in Lolita. La specie Pseudolucia vera Bálint & Johnson, 1993 fu stata dedicata alla moglie Vera, che lo accompagnò negli ultimi anni della sua vita.
Riferimenti:
- Panzetti. P., Peruzzo A., Pitton. L., Rosa P., Vercellini G., 2003-2004 - Le farfalle più belle del mondo - Alberto Peruzzo Editore SRL, Milano, 250 pp.
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