Immaginate di dover fare uno studio faunistico in una determinata area geografica. Avete il compito di stilare un elenco delle specie presenti, raccogliendo una serie di esemplari che possano fornire delle solide basi per degli studi futuri. Avete raccolto molte specie ma, una in particolare, trovata schiacciata sull'asfalto, risulta essere del tutto nuova per quella zona. L'esemplare appartenente a tale nuova specie, anche se danneggiato, rappresenta una importante testimonianza scientifica.
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Sfortunato esemplare di Hipparchia genava, schiacciata sull'asfalto. |
La raccolta di esemplari trovati già morti, come nell'esempio dell'
Hipparchia qui sopra, è una pratica adottata da alcuni lepidotterologi.
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Lo stesso esemplare di Hippar genava, preparato nella maniera standard. |
Se vi capita di trovare Lepidotteri già morti, ma ancora morbidi, potrete raccoglierli e metterli in bustina. In seguito potrete prepararli sullo stenditoio secondo il metodo standard, rispettando le dovute tempistiche di essiccazione e di quarantena: almeno 20-30 giorni in un locale poco umido per l'essiccazione, poi, altrettanti giorni in scatola ermetica con abbondanza di canfora per uccidere eventuali parassiti oppure, in alternativa, 15 giorni in freezer in scatola opportunamente sigillata. Questi accorgimenti saranno utili per prevenire eventuali attacchi di insetti o muffe alla collezione principale.
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Polygonia egea trovata da un mio amico in Via Isonzo. |
Nel caso in cui vi imbattiate in esemplari secchi, magari perché si trovano li da ore, andranno raccolti con estrema cura. A tale scopo consiglio di usare delle pinzette con punte piatte ed arrotondate, oppure una punta sottile e rigida. Per il trasporto raccomando di fare affidamento su un barattolo sul cui fondo è applicato uno strato di cotone. Questo accorgimento sarà utile a prevenire ulteriori danneggiamenti durante il trasporto. Se vi sono parti distaccate sarà necessario raccogliere almeno quelle più significative (ali, testa, torace e addome, eventualmente anche le antenne), per poterle ricomporre in un secondo momento, effettuando un vero e proprio restauro.
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Iphiclides podalirius trovato a terra in Piazza Cadevilla. |
Un qualsiasi esemplare trovato già secco, nel suo insieme, può essere incollato direttamente su un apposito cartellino da incollaggio per insetti, acquistabile su internet o presso una fiera entomologica. In alternativa potrete anche fabbricarvelo da soli; basterà ritagliare dei cartoncini rettangolari di colore bianco.
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Femmina di Maniola jurtina recuperata dall'asfalto vicino a Montoggio. L'esemplare è stato incollato su un cartellino da incollaggio rigido. |
Per esperienza diretta posso garantirvi che colla ideale per effettuare queste operazioni è il Vinavil.
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Ali di Argynnis niobe trovate sulla riva del Lago di Lod. Per il caso specifico ho disegnato e ritagliato una sagoma su cui incollare le ali. |
Ricordate sempre di abbinare i cartellini con tutti i dati di raccolta necessari, soprattutto la località e la data del ritrovamento. Spesso gli esemplari trovati morti, da un punto di vista prettamente estetico, mal si prestano per essere messi assieme a quelli della collezione principale. Per questo è consigliabile utilizzare le cosiddette scatole magazzino, cioè vere e proprie scatole entomologiche dove vengono conservati esemplari malridotti, da determinare o risistemare.
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Scatola magazzino con vari esemplari. |
Spesso il raccoglitore opportunista si trova a dover raccattare esemplari sul ciglio della strada, o in mezzo ad essa. Questo è dovuto al fatto che molte farfalle vengono investite proprio lungo le strade. È quindi raccomandabile usare la massima cautela mentre si effettua l'operazione di raccolta per non creare situazioni di pericolo. Non trascurate mai il valore del dato scientifico e, ancor di più, la vostra incolumità. Detto ciò non vi resta che raccogliere, annotare e conservare.
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