Ted Hughes è un poeta inglese del '900, famoso, oltre che per le sue opere, per aver sposato la poetessa americana Sylvia Plath che, secondo alcuni, si suicidò a causa sua. Hughes nacque nel 1930 nello Yorkshire e studiò a Cambridge per diventare insegnante di inglese e scrittura creativa Nel 1956 sposò Sylvia e si trasferirono in America; dopo 3 anni ritornarono in Inghilterra. Hughes pubblicò il primo libro di versi nel 1957 e, in tutto, scrisse oltre quaranta volumi di poesie, prose critiche, lavori teatrali e favole per bambini.
Morì nel 1998 dopo la pubblicazione di un libro in versi che riportava alla memoria il ricordo della moglie dopo anni di silenzio. Di seguito potrete leggere una parte di testo tratta da "Fiori e insetti" del 1986.
Due farfalle-tartaruga
Metà maggio - dopo le brine di maggio che
hanno ucciso le Camelie,
dopo la neve di maggio. Dopo l'inverno
peggiore che si ricordi, un gelo
che ha ucciso il Lauro di cent'anni
e il Lauro di dieci anni - all'improvviso
una calda mollezza. Un paradiso celeste
appena velato
dai sudori del suolo
e dalle sudate dell'inverno
febbricitante sotto la coltre
del prato maggiovestito.
Ora due
farfalle-tartaruga, ritrovandosi vive, lei
ebbra del sudore del suolo, e lui
ebbro di lei, volano in vortici
sopra la trapunta delle Pratoline.
Lei preferisce i Denti di Leone,
e si prepara a calare la lunga molla
della sua lingua
nelle pieghe riposte, nella gola ripiegata
del fiore, le sue ali spiegate.
Lui si prepara dietro di lei, tra brevi
luccichii
dell'erba nuova, strisciando e scattando
per poterla toccare - le ali svelte e convulse
spalancate e poi serrate poi riaperte
freme per la sua vicinanza, quasi arriva
ad accarezzarle l'addome con le antenne -
ma ecco che lei vola via, e lui, allarmato,
dietro, sembra una rondine, la incalza,
le impedisce
la fuga. Lei volge la cosa a suo vantaggio, e
vira in basso
su un altro Dente di Leone, e alla cresta
di quello
fissa le sue aeree vele.
Dondolando rinsalda la presa, perché più
profonda, più dolce,
riesca la penetrazione, le ali ben strette in alto,
un libro sigillato, assorbito in se stesso.
È ignara di lui,
che scivola a destra e a sinistra, allarga
le ali, le vellica il pelo con le sue fragranze,
esibisce le sue figure,
quei richiami tropicali, fagianeschi, d'arte
popolare,
osa avanzare sull'erba, di filo in filo,
tremante d'inibizione, quasi la tocca -
ma lei se ne va un'altra volta,
minacciosamente incerta. Lui piomba
su un elastico e si sistema di nuovo
sollo la coda di lei, che ora si attacca
ad una Pratolina. È stata scelta,
il codice cortese la richiede. E lui è stato
chiamato
a ciò che si pretende
dal germoglio schiuso, dall'abile pettirosso
che pratica fori
nel frassino ancora spoglio,
e tutta l'aria è come lui, respira
sul suolo ancora in sé rivolto, mentre arrivano
le prime carezze nuziali,
la terra apre i suoi petali, tutto il cielo
apre un fiore
di irraffigurabile polline.
La vanessa dell'ortica, Aglais urticae. Il suo nome comune in inglese è Small Tortoiseshell, cioè piccola tartaruga. |
Morì nel 1998 dopo la pubblicazione di un libro in versi che riportava alla memoria il ricordo della moglie dopo anni di silenzio. Di seguito potrete leggere una parte di testo tratta da "Fiori e insetti" del 1986.
Aglais urticae condivide il fiore con un dittero. |
Due farfalle-tartaruga
Metà maggio - dopo le brine di maggio che
hanno ucciso le Camelie,
dopo la neve di maggio. Dopo l'inverno
peggiore che si ricordi, un gelo
che ha ucciso il Lauro di cent'anni
e il Lauro di dieci anni - all'improvviso
una calda mollezza. Un paradiso celeste
appena velato
dai sudori del suolo
e dalle sudate dell'inverno
febbricitante sotto la coltre
del prato maggiovestito.
Ora due
farfalle-tartaruga, ritrovandosi vive, lei
ebbra del sudore del suolo, e lui
ebbro di lei, volano in vortici
sopra la trapunta delle Pratoline.
Lei preferisce i Denti di Leone,
e si prepara a calare la lunga molla
della sua lingua
nelle pieghe riposte, nella gola ripiegata
del fiore, le sue ali spiegate.
Lui si prepara dietro di lei, tra brevi
luccichii
dell'erba nuova, strisciando e scattando
per poterla toccare - le ali svelte e convulse
spalancate e poi serrate poi riaperte
freme per la sua vicinanza, quasi arriva
ad accarezzarle l'addome con le antenne -
ma ecco che lei vola via, e lui, allarmato,
dietro, sembra una rondine, la incalza,
le impedisce
la fuga. Lei volge la cosa a suo vantaggio, e
vira in basso
su un altro Dente di Leone, e alla cresta
di quello
fissa le sue aeree vele.
Dondolando rinsalda la presa, perché più
profonda, più dolce,
riesca la penetrazione, le ali ben strette in alto,
un libro sigillato, assorbito in se stesso.
È ignara di lui,
che scivola a destra e a sinistra, allarga
le ali, le vellica il pelo con le sue fragranze,
esibisce le sue figure,
quei richiami tropicali, fagianeschi, d'arte
popolare,
osa avanzare sull'erba, di filo in filo,
tremante d'inibizione, quasi la tocca -
ma lei se ne va un'altra volta,
minacciosamente incerta. Lui piomba
su un elastico e si sistema di nuovo
sollo la coda di lei, che ora si attacca
ad una Pratolina. È stata scelta,
il codice cortese la richiede. E lui è stato
chiamato
a ciò che si pretende
dal germoglio schiuso, dall'abile pettirosso
che pratica fori
nel frassino ancora spoglio,
e tutta l'aria è come lui, respira
sul suolo ancora in sé rivolto, mentre arrivano
le prime carezze nuziali,
la terra apre i suoi petali, tutto il cielo
apre un fiore
di irraffigurabile polline.
La vanessa multicolore, Nymphalis polychloros. In inglese viene chiamata con il nome comune Large Tortoiseshell, grande tartaruga. |
Nymphalis polychloros con le ali chiuse. |
Riferimenti:
- Panzetti. P., Peruzzo A., Pitton. L., Rosa P., Vercellini G. 2003-2004. Le farfalle più belle del mondo - Alberto Peruzzo Editore SRL, Milano.
- Peruzzo A., Pitton L., Vercellini G. 2007. La natura in 1000 forme e colori, vere farfalle da collezione - Alberto Peruzzo Editore & Geoworld Srl, Milano.
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