Universo dei Lepidotteri - Philaethria dido

La P. dido vive in centro America nelle foreste messicane, honduregne e costaricane, ma anche in quelle tropicali sudamericane del bacino amazzonico della Colombia, del Perù e del Brasile. Si tratta di una eliconina di medie dimensioni, con un'apertura alare di 10-12 cm. Si riconosce facilmente fra tutte le altre specie per i toni delle ali; infatti sia il lato superiore sia quello inferiore sono caratterizzati da disegni di colore marrone e nero su un fondo verde delicato.

Philaethria dido

Famiglia: Nymphalidae
Sottofamiglia: Heliconiinae
Tribù: Heliconiini

La dido preferisce gli habitat delle foreste pluviali dal livello del mare fino a 1200 m di altitudine; è molto difficile vederla, perché vola sulle canopie delle foreste, cioè sulle cime degli alberi più alti. Le femmine si possono osservare un po più frequentemente, perché, nelle ore calde della giornata, scendono sulle fronde più basse per deporre le uova. Il loro volo è agile e molto veloce: talvolta si possono osservare mentre zig-zagano tra le foglie. Di solito la dido non si ferma mai a nutrirsi sui fiori ma, in qualche occasione, è stata vista posarsi sugli escrementi di mammiferi, comportamento tipico di altri Ninfalidi, ma non delle Eliconine.

Philaethria dido, lato inferiore.

Le femmine depongono un singolo uovo sulla pagina inferiore delle foglie di alcune passiflore che si trovano al livello del suolo. Le piante nutrici sono infatti Passiflora vitifolia, P. edulis e P. ambigua, come per molte altre Eliconine, ma solo i suoi bruchi si cibano delle foglie vecchie. Colorati di un pallido verde con alcune macchiette rosse e nere sul dorso e sui lati, i bruchi hanno inoltre molte spine rosse ed arancioni su tutto il corpo. Le crisalidi sono verdi e marroni e, nel loro aspetto generale, imitano lo sterco di uccello oppure un pezzetto di corteccia.

Stampa del 1890 di Wymann. Allora la Philaethria dido si chiamava Metamorpha dido (Foto: Alberto Peruzzo Editore).


Il genere Philaethria comprende solamente una decina di specie simili tra loro per la forma delle ali e per la colorazione con tinte più o meno verdi. Le loro parenti più prossime appartengono al genere Heliconius, ben noto per il fenomeno dei mimetismi batesiano e mülleriano. A parte pochissime specie orientali come le Cethosia, gli Eliconini sono farfalle tipicamente neotropicali e alcune sono così comuni che sono sempre le prime ad essere viste dai turisti in viaggio in Sud America. In totale se ne conoscono circa 70 specie, alcune delle quali si differenziano dalle forme classiche con ali allungate e strette, per le ali arrotondate, il colore arancione e i disegni neri, come le Arginnine europee.

Dryadula phaetusa con le ali chiuse.

Queste specie con le ali arrotondate appartengono ai generi Dryadula, Dryas, Agraulis e Dione. Tra le farfalle del primo genere ricordiamo la più famosa, Dryadula phaetusa, comune nelle foreste dal Brasile al Messico centrale; è di medie dimensioni, con la livrea a strisce marroni e nere su un fondo arancione. Vola negli spazi aperti ed una delle sue caratteristiche è il "roosting" notturno: un comportamento particolare che porta diversi individui a passare la notte assieme in un unico punto; le Dryadula formano gruppi di pochi individui posati assieme tra l'erba. Ai tropici gli adulti volano tutto l'anno, mentre più a Nord, in Texas per esempio, volano solo da luglio a novembre. Si nutrono del nettare dei fiori, mentre i bruchi si alimentano su piante del genere Passiflora.

Dryadula phaetusa, proveniente dalla Colombia.

Le farfalle appartenenti al genere Dryas hanno le ali un po più allungate e strette; la loro colorazione differisce notevolmente dalle Eliconine classiche come le Heliconius, in quanto sono completamente arancioni. Gli adulti passano tutto il giorno a nutrirsi di nettare, volando da un fiore all'altro e preferendo i fiori di Lantana.

Dryas julia, Brasile.

I generi Agraulis e Dione sono invece caratterizzati da una colorazione particolare della pagina inferiore delle ali, soprattutto di quelle posteriori, che presentano una serie di macchiette multiformi argentate su un fondo di colore arancione. Nel primo genere si trovano due sole specie, se teniamo conto di alcuni esemplari peruviani citati da Lamas nel 2004: in primis troviamo l'Agraulis vanillae, la cui sottospecie galapagensis è una delle poche farfalle che volano sulle Isole Galapagos. La seconda specie, di cui non si conosce il nome, è nota solamente per il Perù. Di aspetto è molto simile alla congenere A. vanillae, da cui si distingue per la forma delle ali meno allungate.

Dione moneta, proveniente dal Brasile.

Una delle spiegazioni che si forniscono per giustificare la presenza delle splendide macchie argentate, è che siano una particolare forma di mimetizzazione, che permetterebbe alle esili farfalle di camuffarsi con l'ambiente circostante quando sono posate vicino all'acqua. Se viste ad ali chiuse, infatti, esse si confondono molto bene con il terreno umido, e le macchie argentate ricordano gocce d'acqua che riflettono il sole.

Il lato inferiore di Dione moneta mostra le tipiche macchie argentee.

Ricordiamo infine le Eliconine per eccellenza, cioè quelle specie appartenenti ai generi Eueides e Heliconius. Le specie appartenenti al primo genere si riconoscono facilmente da quelle del secondo perché sono più minute, con il corpo relativamente corto. La colorazione, però, è molto simile a quella delle Heliconius e anch'esse rientrano nei giochi di mimetismo batesiano e mülleriano.

Eueides isabella, Brasile.

Le Heliconius sono farfalle che possono vivere fino a 9 mesi, e molte specie sono in grado di riprodursi con una serie continua di generazioni e sfarfallamenti. Tendenzialmente stazionarie, si spostano solo di pochi metri nel corso della loro vita; nelle regioni andine possono raggiungere i 3000 metri di quota. Sono inoltre le uniche farfalle in grado di nutrirsi del polline dei fiori e non soltanto di nettare. Le femmine impiegano molto tempo nella ricerca della pianta giusta su cui deporre le uova, anche perché i bruchi, essendo cannibali, non devono incontrarsi tra di loro.

Heliconius cydno, Colombia.



Riferimenti:
  • Panzetti. P., Peruzzo A., Pitton. L., Rosa P., Vercellini G. 2003-2004. Le farfalle più belle del mondo - Alberto Peruzzo Editore SRL, Milano.
  • Butterflies of America. http://www.butterfliesofamerica.com

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