Guida alle libellule e farfalle del Parco di Portofino - Recensione

Questa è la prima volta che scrivo una recensione di un libro che parla di Lepidotteri. La mia scelta non è casuale, dato che questo libro in particolare, scritto a più mani da autori pienamente competenti sulla materia, pecca di "pubblicità", cosa del tutto immeritata per un lavoro di questo tipo. Nel mio piccolo, con questa recensione, desidero parlarvene di modo che voi possiate farvi un'idea di cosa si tratta.

Come ho accennato all'inizio, tale libro porta la firma di ben quattro autori: Marco Bonifacino, Dario Ottonello, Enrico Gallo e Marizio Lupi. Pubblicato dall'Ente Parco di Portofino e terzo volume di una serie faunistica improntata alla conoscenza delle bellezze naturalistiche del Parco, è il risultato di anni di ricerche e monitoraggi effettuati direttamente sul campo, unito ad una accurata ricerca bibliografica.

Copertina.

Degna di nota, sia nella parte introduttiva che in quella dedicata alle specie del Parco è la cura dei testi, di importante valenza scientifica e divulgativa. Nella presentazione il Dott. Francesco Olivari, presidente del Parco, spiega in poche righe ciò che il libro rappresenta, specialmente da un punto di vista divulgativo; quali migliori ambasciatori potevano esser scelti se non le magiche libellule e le eleganti farfalle?

In due sole pagine è riassunta efficacemente la storia del Parco, con interessanti cenni alla morfologia del territorio e alla sua storia geologica. Come già si evince dal titolo la guida copre due ordini di Insetti, quello degli Odonati, le libellule, e quello dei Lepidotteri, le farfalle e le falene. Anche se può sembrare poco pratico accorpare due gruppi così distinti fra loro in un unico volume, in realtà, questa scelta deriva dal fatto che proprio libellule e farfalle sono, di norma, gli insetti più apprezzati dal grande pubblico di appassionati. Metterli assieme credo che non scontenti nessuno. Da una parte gli entusiasti della natura possono avere un'ampia visione d'insieme su questi insetti, sia nei loro aspetti morfologici che biologici. D'altra parte, chi ha un interesse specifico per i Lepidotteri, come il sottoscritto, può anche ricavare molte informazioni sul mondo degli Odonati, certamente non meno affascinante rispetto ad altri gruppi.

Passiamo ora al capitolo relativo alle specie del Parco a cui sono dedicate due pagine ciascuna. Ne viene indicato il nome scientifico e il collocamento sistematico, accanto ad un riquadro dove sono citati nomi comuni di ben quattro lingue, qualora siano noti. Dei marcatori rossi posizionati nella mappa schematica del promontorio di Portofino, suddivisa in quadranti UTM, ci mostra le aree in cui sono stati trovati ed identificati con certezza degli esemplari. Immediatamente sotto, una sorta di disco mensile ci fornisce un'idea del periodo di volo degli adulti. Appare scontato dire che questi dati sono puramente indicativi, soprattutto per quanto riguarda le mappe di distribuzione. Ad esempio: una specie come la Coenonympha pamphilus, generalmente molto comune in Liguria e quantomeno comune nell'area del Parco, è stata rinvenuta solo in un quadrante. Ciò non va sicuramente interpretato come un errore o una mancanza da parte degli autori che, con onestà intellettuale, hanno marcato solamente i quadranti in cui esemplari di C. pamphilus, o comunque di tutte le altre specie, sono stati effettivamente trovati ed identificati con certezza.

Per esperienza posso assicurarvi che trovare certe specie non è così facile come sembra. Spesso i ritrovamenti non sono favoriti solamente da fattori biologici ed ambientali giusti (periodo di volo e habitat), ma anche dal caso oppure, per dirlo in altri termini, da una buona dose di fortuna. Ciò può invogliare il lettore entusiasta e curioso ad esplorare i magnifici ambienti del Parco, attraverso i vari sentieri alla ricerca delle specie citate nel libro, così da poter colmare i vuoti sulle mappe di distribuzione.

Disegni di Marco Bonifacino.

I testi delle descrizioni sono impeccabili e contengono tutte le informazioni necessarie ai fini di una guida da campo, utile per i non esperti così come per chi conosce già l'argomento. Per le dimensioni sono stati scelti due criteri per ciascun ordine, rispettivamente la lunghezza totale del corpo per le libellule, e la lunghezza dell'ala anteriore nelle farfalle; quest'ultima, ottenuta misurando la distanza tra la base e l'apice dell'ala anteriore, moltiplicata per due, ci dà il valore dell'apertura alare massima, escluso il torace. Ho veramente apprezzato questa scelta, dato che spesso non c'è chiarezza sui dati che indicano le aperture alari delle specie di Lepidotteri, sopratutto nei libri di carattere divulgativo.

Il repertorio fotografico unito ai fantastici disegni di Marco Bonifacino arricchiscono il tutto. Gli stadi immaturi delle libellule, così come molti stadi larvali e pupali delle farfalle, sono stati disegnati e colorati da Marco con un'abilità sorprendente, riproducendone al meglio le caratteristiche morfologiche e la colorazione. Tutte le specie citate in questa guida sono mostrate nel loro ambiente naturale, eccetto alcune farfalle. Di queste ultime, penso per esempio alle Colias, alle Gonepteryx o al Callophrys rubi, sono mostrati anche esemplari preparati. Ciò è dovuto al fatto che queste ed altre specie, a riposo, non tengono mai le ali distese, celando di conseguenza il lato superiore che a volte è totalmente diverso da quello inferiore; vedi il caso del C. rubi.

Scheda di Anthocharis cardamines.

Ho trovato molto opportuna la scelta da parte degli autori di includere un capitolo sulle altre specie, almeno per quanto riguarda la parte relativa ai Lepidotteri. Qui vengono elencate e descritte farfalle la cui presenza all'interno dell'area del Parco è molto plausibile, oppure altamente improbabile, seppur nel primo caso nessun individuo di talune specie sia mai stato trovato durante le ricerche. Tra le prime 11 specie di Ropaloceri spiccano Aporia crataegi, Inachis io e Hipparchia semele, farfalle piuttosto comuni in Liguria, la cui assenza all'interno dell'area di interesse sembrerebbe quanto meno dubbia. Gli Eteroceri chiudono la parte relativa alle specie presenti nel Parco, con ben 16 elementi facenti parte di famiglie come Zigenidi, Sfingidi, Geometridi e Saturnidi.

Purtroppo non posso esimermi dall'esprimere una dura critica per quanto riguarda la questione relativa ai nomi comuni italiani dei Ropaloceri citati in questo volume. A scanso di equivoci, faccio una doverosa premessa: tale questione non pregiudica in alcun modo la validità dei contenuti. Se volete saperne di più in merito ai nomi comuni/volgari, sappiate che ne ho già parlato in questo post.

Nel capitolo relativo all'utilizzo di questa guida apprendiamo che i nomi italiani sono citati solamente nel caso in cui questi siano maggiormente utilizzati. Ciò non spiega perché nella scheda di Zerynthia cassandra troviamo il nome "Zerinzia" coniato ad hoc, a quanto mi risulta, solamente per questo libro. Già nel 2014 il Mazzei nella Guida alle farfalle d'Europa e Nord Africa, conia il nome Cassandra per tale specie. Ritengo che sarebbe stato più corretto attingere dal lavoro di Mazzei piuttosto che utilizzare un nome che, oltre a riferirsi al genere, non è mai stato usato per Z. cassandra.
Ben diversa storia riguarda i nomi Macaone (Papilio machaon) e Podalirio (Iphiclides podalirius), ampiamente usati da oltre cent'anni. Tutti gli Odonati hanno un loro nome italiano corrispondente, in accordo con la Società Italiana per lo Studio e la Conservazione delle Libellule.

Bisogna tener conto che non è mai stato fatto un serio lavoro di ricerca sulla nomenclatura comune dei Ropaloceri italiani quindi, almeno ufficialmente, non esiste alcuna pubblicazione di riferimento in tal senso. Qui di seguito cito tutte quelle specie a cui non è stato dato un nome italiano all'interno di questa guida, proponendo delle soluzioni accettabili, grazie soprattutto a tutte le fonti bibliografiche che sono riuscito a reperire fino ad ora (data di pubblicazione di questo post); tra parentesi è indicato il primo anno in cui ho trovato riscontro del nome comune.

Pyrgus armoricanus: Armoricano (1999); Pyrgus malvoidesPirgo della malva (2008); Pyrgus onopordiPirgo dell'onopordo (2009); Spialia sertoriusSertorio (2008); Carcharodus alceaeFalso pirgo dell'alcea (2009); Carcharodus flocciferusFloccifero (2008); Erynnis tagesTagete (1998); Thymelicus acteonAtteone (2009); Ochlodes sylvanusSilvano (1983); Pieris manniiPieride di Mann (2008); Pieris napiNavoncella (1895); Pontia edusaEdusa (2008); Euchloe crameriEucloe di Cramer (2009); Colias alfacariensisColiade di Alfacar (2009); Colias croceaCroceo (1983); Leptidea sinapisPieride della senape (1983); Lycaena phlaeasArgo bronzeo (1998); Lycaena tityrusTitiro (1999); Quercusia quercus: Tecla della quercia (1983); Satyrium ilicis: Tecla del leccio (1912); Callophrys rubi: Tecla del rovo (1983); Leptotes pirithousPiccolo argo porta-coda (1983); Cacyreus marshalli: Licenide di Marshall (2009); Lampides boeticus: Argo porta-coda (1983); Cupido alcetas: Alceta (2008); Celastrina argiolus: Celastrina (1991); Pseudophilotes baton: Batone (2008); Glaucopsyche alexis: Acquamarina (2008); Plebejus argus: Argo (1947); Aricia agestisAricia dei campi (2009); Polyommatus bellargus: Bellargo (1983); Polyommatus escheri: Argo di Escher, preferibile ad Escheri (2008); Polyommatus hispanus: Argo di Spagna, preferibile a Milleocchi di Spagna (2008); Brintesia circe: Circe (1983); Hipparchia fagi: Satiro del faggio (1983); Hipparchia statilinus: Statilino (1999); Maniola jurtina: Iurtina (1983); Pyronia tithonus: Titone (2004); Pararge aegeria: Egeria (1996); Coenonympha arcania: Arcania (1999); Coenonympha pamphilus: Panfila (1983); Lasiommata maera: Mera (2008); Argynnis adippe: Adippe (1974); Issoria lathonia: Latonia (1967); Limenitis reducta: Silvano azzurro (1979); Melitaea didyma: Didima (1983); Polygonia egea: Vanessa egea (1974).

Errata corrige:
  • pag. 48, 6ª riga: errore di impaginazione.
  • pag. 147, scheda Pieris brassicae, didascalie: invertire descrizioni foto 1 e 2 (quindi 1. Femmina e 2. Maschio)
  • pag. 259, scheda Pieris ergane, descrizione, 6ª riga: ... P. ergane è da ritenere ... → ... P. ergane è da ritenersi ...
  • pag. 262, scheda Eilema deplana: ... collezione M. Lupia → ... collezione M. Lupi

Quarta di copertina.

Tolta la questione dei nomi comuni, che reputo quanto mai fondamentale da un punto di vista divulgativo, posso assicurarvi che questo è un volume davvero eccellente e ben curato sotto ogni aspetto. Questa è una pubblicazione che arricchisce in modo notevole la bibliografia sulla fauna ligure, ed in particolar modo quella presente nell'area protetta del Parco di Portofino. Se siete appassionati della Natura, e magari vi piacciono le libellule e le farfalle, questo volume non può assolutamente mancare nella vostra biblioteca. In fine vogliamo parlare del prezzo? Con 10 Euro vi comprate un libro di 272 pagine in formato 15x21 cm, è il risultato di anni di ricerche, con un testo scritto in modo veramente impeccabile, per non parlare del comparto fotografico assolutamente non trascurabile.

Guida alle libellule e farfalle del Parco di Portofino è acquistabile presso la sede del Parco a Santa Margherita o nella libreria Capurro di Recco.


Riferimenti bibliografici per i nomi comuni italiani:
  • Bartolini L. 1999. I Lepidotteri Ropaloceri del Padule di Fucecchio e delle Xcerbaie. Stamperia “Benedetti”, Pescia (Pistoia).
  • Bartolini L. 2008. Lepidotteri (Ropaloceri, Zigenidi) e loro ambienti in Valdinievole (terra di Leonardo da Vinci e di Pinocchio). Stamperia “Benedetti” s. n. c., Pescia (Pistoia).
  • Bertonazzi M. C. 1998. Le farfalle diurne della pianura. Assessorato Ambiente ed Ecologia, Provincia di Cremona.
  • Chinery M. 1998. Scienze Naturali: Guida degli insetti d'Europa, atlante illustrato a colori. Franco Muzzio Editore.
  • Dapporto L. 2008. Le farfalle dell'Arcipelago Toscano. Parco Nazionale Arcipelago Toscano.
  • Devarenne M. 1983. Farfalle nel loro ambiente naturale. Priuli & Verlucca editori, Ivrea.
  • Griffini A. 1895. Manuali Hoepli, Entomologia II: Lepidotteri italiani. Ulrico Hoepli, Milano.
  • Doneddu M., Piga M. R. 2004. Farfalle di Sardegna, Guida alle farfalle diurne. Editrice Taphros, prov. Olbia-Tempio.
  • Higgins L. G., Riley N. D. 1983. Farfalle d'Italia e d'Europa. Rizzoli Editore, Milano.
  • Mantero G. 1912. Il libro delle farfalle. A. Donath Editore, Genova.
  • Moretto E., Baldassarri W., Leone M. 1991. Il giardino per le farfalle: Manuale di istruzioni per l'allestimento e la cura di aiuole, bordure, prati, siepi e terrazzi. Amici della Terra/Italia.
  • Moucha J. 1974. Le farfalle, Atlante Illustrato. Teti Editore, Milano.
  • Mound L., Brooks (S.) 1996. Insetti, Biblioteca illustrata tascabile. Mondadori, Milano.
  • Ordish G. 1967. Le farfalle. Mondadori, Milano.
  • Ruffo S. 1974. Farfalle, I miracoli della natura. Giunti – Aldo Martello Editore, Firenze.
  • Stanek V. J. 1979. Enciclopedia illustrata delle farfalle. Edizioni Accademia, Milano.
  • Sturani M. 1947. Vita delle farfalle. Francesco De Silva Ed., Torino.
  • Villa R., Pellecchia M., Battista Pesce G. 2009. Farfalle d'Italia. Editrice Compositori, Bologna.

Ancora una cosa! Le immagini che mostrano le pagine interne del libro sono state pubblicate con il consenso degli autori. Qualora l'editore ritenga la mia scelta inopportuna sarò più che disponibile a rimuovere tali immagini.

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