Le farfalle sono insetti bellissimi, da sempre ammirati da tutti i popoli della terra. Il nome utilizzato da ogni popolazione per indicare le farfalle ha in genere un profondo significato spirituale o culturale. Per gli antichi Greci ad esempio esisteva una connessione tra l'anima dei morti e le farfalle, così che chiamavano la farfalla psychè, termine che significava anche "spirito", "anima umana". Il collegamento spirituale con le farfalle e il loro ciclo si ritrova anche nel nome prescelto per la crisalide nekydallos, che racchiude in sé la radice nekys, cioè "morte", forse per sottolineare la morte in divenire delle pupe. I Latini usavano invece il termine animula che testimonia, una volta di più, il profondo connubio tra farfalle e spiritualità.
Ancora oggi in Russia è utilizzato il dialettale dushichka, che letteralmente significa "animuccia"; il termine russo altrimenti più comune è babochka, che deriva dal diminutivo di "baba" o "babka" e significa donna o nonna. In spagnolo il termine mariposa probabilmente deriva da "la Santa Maria posa" cioè "la Vergine Maria posata". Vi sono anche dei nomi che nascono da un'altra caratteristica affascinante dei lepidotteri: il volo, così leggero, armonioso, cadenzato dal ben visibile battere e levare delle ali. Il latino papilio ha questa origine, con il raddoppiamento (il battere e il levare...) della radice peb, che sta per "volare" e rimane quasi inalterato nel termine francese papillon.
Il termine italiano farfalla, anche se lontano dal nome latino, è costruito con lo stesso criterio: ripetizione sillabica, che ricorda il doppio movimento alare, e suono dolce, quasi onomatopeico. Nel caso dell'inglese butterfly e del tedesco schmetterling i termini risalgono ad antiche leggende popolari. Il termine inglese deriverebbe dalla tradizione secondo la quale le fate, celate sotto le sembianze di una farfalla, entravano svolazzando nelle case (fly significa "volare") per poi rubare panna e burro (butter) dalle dispense. Nella lingua tedesca, invece, sarebbero proprio le streghe a rubare la crema e il burro. Schmetten, dal dialetto dell'alta Sassonia utilizzato nel XVI e XVII secolo e derivante dalla parola di origine ceca smetana, cioè crema.
In altre culture il termine è abbinato all'arrivo della primavera, come nel caso del norvegese e del danese sommerfugler, uccello di primavera, come nella lingua Yiddish zomerfeygele. La parola danese sommerfugler, usata per definire generalmente tutti i Lepidotteri, deriva da sommer, primavera, e probabilmente dal tedesco vogel, uccello. Altri termini stranieri che indicano le farfalle sono il portoghese borboleta, il mandarino hu-tieh e il cantonese woo-deep, l'arabo farasha, il croato leptir, l'hawaiano pulelehua, l'indi titli, l'indonesiano kupu-kupu, il giapponese chou-chou, il vietnamita boum-boum, l'azteco papalotl, lo swahili kungu-urumu, lo zulu uvemvane, lo fijiano bebe, il malayalama (dialetto di Kerala, India meridionale) poompatta, che significa "insetto come un fiore".
Ovviamente i termini sono tantissimi, quanti le lingue che i differenti popoli parlano. In aggiunta ogni dialetto utilizza propri nomi, per esempio, nella sola regione dell'Emilia Romagna "farfalla" si può dire in almeno 7 modi diversi a seconda dell'area in cui ci si trova: farfàla, parpàia, parpaia, parpäia, parpàja, parpaja e sparpàja. Se è pur vero che nel mondo le farfalle vengono chiamate in mille modi diversi, ciascuna specie descritta ha un proprio nome scientifico, univoco a livello internazionale. Quando un entomologo identifica una farfalla non ancora descritta, infatti, gli spetta la scelta del nome. Non sempre si tratta di un compito facile. Lenneo e Fabricius, che nella seconda metà del 1700 furono i primi naturalisti a descrivere le specie di insetti, si trovarono di fronte a migliaia di animali ancora senza un nome scientifico.
Linneo fu quindi l'ideatore dell'attuale classificazione sistematica, che prende il nome di binomia, in quanto ad ogni specie vengono abbinati due nomi, uno che identifica il genere di appartenenza, l'altro la specie (es. Vanessa atalanta). La scelta dei nomi ricadde su alcune caratteristiche dell'insetto, come ad esempio sula sua ecologia (Pieris rapae, la cui pianta nutrice è la rapa), o in dedica a uno studioso o a persone importanti come re e regine. Vennero selezionati anche molti nomi dal mondo della mitologia. Gran parte delle specie descritte da Linneo e dagli autori successivi portano il nome di leggendari personaggi classici. Ecco un breve elenco di farfalle tropicali che hanno il nome di eroi greci: Graphium agamemnon (da Agamennone, il re per eccellenza, incaricato, nell'Iliade, del comando supremo dell'esercito acheo); Papilio ulysses (da Ulisse, l'eroe più famoso dell'antichità protagonista dell'odissea); Ornithoptera priamus (da Priamo, re di Troia durante la famosa guerra); Morpho menelaus (da Menelao, fratello di Agamennone e marito di Elena); Morpho helena (da Elena, moglie di Menelao, la donna per cui i Greci combatterono per dieci anni alle porte di Troia); Caligo idomeneus (da Idomeneo, re di Creta ed eroe di primo piano nella guerra di Troia).
Anche i nomi di molte farfalle italiane riprendono la mitologia classica, eccone alcuni esempi: Iphiclides podalirius (da Podalirio, medico greco che partecipò alla guerra di Troia); Papilio machaon (da Macaone, fratello di Podalirio; anch'egli partecipò alla guerra di Troia); Parnassius apollo (da Apollo, dio del Sole); Inachis io (da Io, amante di Giove, che fu tramutata in vacca); Argynnis pandora (da Pandora, che aprì il celebre vaso donato da Giove, contenente tutti i mali del mondo); Hipparchia semele (da Semele, amante di Giove e madre di Bacco); Hyponephele lycaon (da Licaone, re di Arcadia, tramutato da Giove in volpe). Non solo i nomi delle specie ricordano gli eroi della mitologia, ma anche quelli delle categorie superiori, come generi e famiglie. Tra questi ricordiamo: Pieridae (da Pieridi, termine che i poeti latini usano per indicare alle Muse); Satyrinae (nome di una sottofamiglia, che proviene da Satiri, demoni della natura); Parides (termine che indica un genere, e proviene da Paride, colui che rapì Elena scatenando la guerra di Troia).
Qualche autore ha dato alle farfalle anche nomi con riferimenti religiosi, tra cui Papilio buddha e Papilio krishna, farfalle indiane, oppure Papilio zoroastres, farfalla africana. Altri ancora hanno scelto nomi di personaggi storici classici, come nel caso del Papilio hippocrates.
Riferimenti:Ancora oggi in Russia è utilizzato il dialettale dushichka, che letteralmente significa "animuccia"; il termine russo altrimenti più comune è babochka, che deriva dal diminutivo di "baba" o "babka" e significa donna o nonna. In spagnolo il termine mariposa probabilmente deriva da "la Santa Maria posa" cioè "la Vergine Maria posata". Vi sono anche dei nomi che nascono da un'altra caratteristica affascinante dei lepidotteri: il volo, così leggero, armonioso, cadenzato dal ben visibile battere e levare delle ali. Il latino papilio ha questa origine, con il raddoppiamento (il battere e il levare...) della radice peb, che sta per "volare" e rimane quasi inalterato nel termine francese papillon.
Litografia tratta dal volume A Handbook to the Order Lepidoptera di W. F. Kirby. Sono figurati il Danaus plexippus (in alto) e la Tirumala limniace. |
Il termine italiano farfalla, anche se lontano dal nome latino, è costruito con lo stesso criterio: ripetizione sillabica, che ricorda il doppio movimento alare, e suono dolce, quasi onomatopeico. Nel caso dell'inglese butterfly e del tedesco schmetterling i termini risalgono ad antiche leggende popolari. Il termine inglese deriverebbe dalla tradizione secondo la quale le fate, celate sotto le sembianze di una farfalla, entravano svolazzando nelle case (fly significa "volare") per poi rubare panna e burro (butter) dalle dispense. Nella lingua tedesca, invece, sarebbero proprio le streghe a rubare la crema e il burro. Schmetten, dal dialetto dell'alta Sassonia utilizzato nel XVI e XVII secolo e derivante dalla parola di origine ceca smetana, cioè crema.
In altre culture il termine è abbinato all'arrivo della primavera, come nel caso del norvegese e del danese sommerfugler, uccello di primavera, come nella lingua Yiddish zomerfeygele. La parola danese sommerfugler, usata per definire generalmente tutti i Lepidotteri, deriva da sommer, primavera, e probabilmente dal tedesco vogel, uccello. Altri termini stranieri che indicano le farfalle sono il portoghese borboleta, il mandarino hu-tieh e il cantonese woo-deep, l'arabo farasha, il croato leptir, l'hawaiano pulelehua, l'indi titli, l'indonesiano kupu-kupu, il giapponese chou-chou, il vietnamita boum-boum, l'azteco papalotl, lo swahili kungu-urumu, lo zulu uvemvane, lo fijiano bebe, il malayalama (dialetto di Kerala, India meridionale) poompatta, che significa "insetto come un fiore".
Ovviamente i termini sono tantissimi, quanti le lingue che i differenti popoli parlano. In aggiunta ogni dialetto utilizza propri nomi, per esempio, nella sola regione dell'Emilia Romagna "farfalla" si può dire in almeno 7 modi diversi a seconda dell'area in cui ci si trova: farfàla, parpàia, parpaia, parpäia, parpàja, parpaja e sparpàja. Se è pur vero che nel mondo le farfalle vengono chiamate in mille modi diversi, ciascuna specie descritta ha un proprio nome scientifico, univoco a livello internazionale. Quando un entomologo identifica una farfalla non ancora descritta, infatti, gli spetta la scelta del nome. Non sempre si tratta di un compito facile. Lenneo e Fabricius, che nella seconda metà del 1700 furono i primi naturalisti a descrivere le specie di insetti, si trovarono di fronte a migliaia di animali ancora senza un nome scientifico.
Linneo fu quindi l'ideatore dell'attuale classificazione sistematica, che prende il nome di binomia, in quanto ad ogni specie vengono abbinati due nomi, uno che identifica il genere di appartenenza, l'altro la specie (es. Vanessa atalanta). La scelta dei nomi ricadde su alcune caratteristiche dell'insetto, come ad esempio sula sua ecologia (Pieris rapae, la cui pianta nutrice è la rapa), o in dedica a uno studioso o a persone importanti come re e regine. Vennero selezionati anche molti nomi dal mondo della mitologia. Gran parte delle specie descritte da Linneo e dagli autori successivi portano il nome di leggendari personaggi classici. Ecco un breve elenco di farfalle tropicali che hanno il nome di eroi greci: Graphium agamemnon (da Agamennone, il re per eccellenza, incaricato, nell'Iliade, del comando supremo dell'esercito acheo); Papilio ulysses (da Ulisse, l'eroe più famoso dell'antichità protagonista dell'odissea); Ornithoptera priamus (da Priamo, re di Troia durante la famosa guerra); Morpho menelaus (da Menelao, fratello di Agamennone e marito di Elena); Morpho helena (da Elena, moglie di Menelao, la donna per cui i Greci combatterono per dieci anni alle porte di Troia); Caligo idomeneus (da Idomeneo, re di Creta ed eroe di primo piano nella guerra di Troia).
Incisione inglese del 1896 dell'autore Wyman, che raffigura dall'alto Heliconius vesta, H. erato e H. sylvanus. |
Anche i nomi di molte farfalle italiane riprendono la mitologia classica, eccone alcuni esempi: Iphiclides podalirius (da Podalirio, medico greco che partecipò alla guerra di Troia); Papilio machaon (da Macaone, fratello di Podalirio; anch'egli partecipò alla guerra di Troia); Parnassius apollo (da Apollo, dio del Sole); Inachis io (da Io, amante di Giove, che fu tramutata in vacca); Argynnis pandora (da Pandora, che aprì il celebre vaso donato da Giove, contenente tutti i mali del mondo); Hipparchia semele (da Semele, amante di Giove e madre di Bacco); Hyponephele lycaon (da Licaone, re di Arcadia, tramutato da Giove in volpe). Non solo i nomi delle specie ricordano gli eroi della mitologia, ma anche quelli delle categorie superiori, come generi e famiglie. Tra questi ricordiamo: Pieridae (da Pieridi, termine che i poeti latini usano per indicare alle Muse); Satyrinae (nome di una sottofamiglia, che proviene da Satiri, demoni della natura); Parides (termine che indica un genere, e proviene da Paride, colui che rapì Elena scatenando la guerra di Troia).
Qualche autore ha dato alle farfalle anche nomi con riferimenti religiosi, tra cui Papilio buddha e Papilio krishna, farfalle indiane, oppure Papilio zoroastres, farfalla africana. Altri ancora hanno scelto nomi di personaggi storici classici, come nel caso del Papilio hippocrates.
- Rosa P. et al. 2003-2004. Le farfalle più belle del mondo. Alberto Peruzzo Editore SRL, Milano.
- Peruzzo A. et al., 2007. La natura in 1000 forme e colori, vere farfalle da collezione. Alberto Peruzzo Editore & Geoworld Srl, Milano, 180 pp.
- Immagini © Alberto Peruzzo Editore.
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