Il primo gruppo comprende le specie in cui le macchie sono monocolore, talvolta ben spaziate oppure contigue, ma sempre distinguibili. Nella seconda categoria si possono raggruppare le specie le cui macchie risultano orlate di bianco o di giallo. Nel terzo e ultimo gruppo troviamo invece specie le cui macchie sono fuse tra loro, creando un disegno di forma molto allungata lungo la superficie alare.
Tre tipiche colorazioni di falene del genere Zygaena. |
Per la determinazione vengono utilizzati i caratteri presenti sulle ali anteriori e sul corpo del lepidottero. Questi caratteri, anche se in maniera molto variabile, sono riscontrabili in tutte le specie. Le ali posteriori spesso non vengono prese in considerazione poiché le zigene, quando sono posate, mantengono le ali anteriori chiuse a tetto al di sopra di quelle posteriori.
Caratteri di riferimento per le Zygaena. |
Zygaena ephialtes, Z. transalpina, Z. filipendulae e l'arctina Amata phegea
In questo primo gruppo troviamo le zigene in cui le estremità delle antenne sono bianche, eccetto che in Z. filipendulae. A Z. ephialtes sono ascrivibili un certo numero di sottospecie e di forme. In Liguria si trova la sottospecie albaflavens, tipicamente della forma gialla ephialtoides. Questa può essere talvolta confusa con Amata phegea, falena diurna appartenente alla sottofamiglia delle Arctiinae. In Z. ephialtes la macchia gialla alla base del torace è assente, le macchie 1 e 2 sono gialle o rosse (raramente biancastre), mentre in A. phegea sono sempre bianche. Un'altro carattere diagnostico lo possiamo individuare nelle antenne: in Z. ephialtes sono robuste, come nelle altre Zygaena, e sono caratterizzate dall'apice di colore bianco. In A. phegea le antenne sono filiformi e bianche per buona parte della porzione terminale.
In Z. ephialtes e Z. transalpina l'estremità delle antenne è bianca. Il carattere diagnostico per distinguerle è rappresentato dal cingolo addominale colorato, sempre assente in Z. transalpina.
Z. transalpina e Z. filipendulae condividono l'assenza del cingolo addominale. Inoltre, la disposizione delle macchie rosse sulle ali è molto simile. Z. filipendulae può essere facilmente distinta osservando l'estremità delle antenne che, in questa comune specie, è sempre nera. In Z. filipendulae la macchia 6 può essere assente oppure parzialmente fusa con la macchia 5. Stesso discorso per Z. transalpina, ma in questo caso le macchie possono essere di color arancio o giallo pallido.
Tavola 1 |
Zygaena lonicerae, Z. cynarae, Z. viciae, Z. loti, Z. rhadamanthus, Z. oxytropis, Z. lavandulae e Z. exulans
In Z. viciae il cingolo addominale è assente; le ali presentano una squamatura debole, con scarsi riflessi metallici. Le macchie di solito sono 5, ben marcate e spaziate. Laddove la macchia 6 è presente, spesso è molto ravvicinata o confluente.
Anche in Z. loti le macchie 1 e 2 tendono ad essere fuse assieme. Caratteristica di questa specie sono le macchie 5 e 6, unite a formare un'unica macchia dall'aspetto allungato verso il margine esterno.
La Z. exulans ha un'aspetto peloso e le sue ali presentano una squamatura debole che le rende semitrasparenti. Il suo carattere distintivo è costituito dal collare di colore biancastro.
In Z. cynarae ritroviamo il carattere del cingolo addominale, sempre rosso in questa specie. Purtroppo tale elemento non è sempre presente, essendo talvolta poco accennato o assente. La parte scura delle ali è semitrasparente. Le macchie 1 e 2 risultano molto allungate, quasi sempre fuse assieme a formare un'unica macchia.
Z. lonicerae può essere facilmente confusa con Z. filipendulae. Mentre in quest'ultima il numero di macchie può variare da 5 a 6, in Z. lonicerae tali macchie sono quasi sempre in numero di 5. Di solito la squamatura delle ali anteriori è più scura rispetto a Z. filipendulae.
Le ali anteriori di Z. lavandulae sono di un bel verde metallico acceso, con 5 macchie rosse adornate da orli neri chiaramente visibili. Anche in questa specie è presente il collare bianco, carattere assente in Z. oxytropis. In quest'ultima specie, anche se in misura nettamente minore, ritroviamo il carattere delle macchie rosse con orli neri. Le due specie possono essere facilmente distinte osservando anche le ali posteriori, quando possibile. Di fatti in Z. lavandulae esse presentano una macchia rossa, mentre in Z. oxytropis osserviamo un'area rossa che si estende fin quasi al margine esterno.
Z. rhadamanthus può essere facilmente confusa con Z. oxytropis. Per una corretta distinzione è necessario osservare le macchie 5 e 6: in Z. rhadamanthus sono sempre separate, talvolta appena contigue. In Z. oxytropis sono sempre unite, pur restando ben distinguibili fra loro.
Tavola 2 |
Zygaena carniolica, Z. occitanica, Z. hilaris e Z. fausta
Più facili da riconoscere rispetto al gruppo affrontato prima, sono le zigene con le macchie alari orlate di bianco o di giallo. In Liguria se ne possono osservare quattro specie.
In Z. carniolica tutte le macchie sono orlate di bianco. Questi orli possono variare in spessore, ma nella forma tipica risultano abbastanza sottili. In questa specie il cingulum addominale rosso non è sempre presente. Tipica è la macchia (6) presente nell'area submarginale, di forma allungata ad arco. In questa macchia si riscontra una forte variabilità, nella quale si possono distinguere almeno quattro casi: nel primo, riguardante la forma tipica, la macchia rossa è ben evidente e finemente orlata di bianco. Nel secondo caso, la macchia risulta sempre evidente, ma l'orlatura bianca è quasi impercettibile. Nel terzo caso, l'orlatura bianca è talmente spessa da coprire quasi totalmente la macchia; quindi osserveremo una macchia bianca con fine spolveratura rossa nell'area centrale. Nel quarto ed ultimo caso l'estensione della macchia è molto limitata.
Il pattern alare di Z. occitanica è molto assimilabile a quello della specie citata prima. Tuttavia, in questa specie, manca l'elemento delle scaglie rosse nella macchia 6. Il cingulum addominale è rosso, ed è quasi sempre presente.
La terza specie di questo gruppo è Z. hilaris. Le sue macchie sulle ali anteriori sono sempre molto ampie e quasi sempre confluenti. A differenza di Z. carniolica e Z. occitanica, le macchie rosse sono orlate di giallo-arancio, invece che di bianco.
La quarta ed ultima specie di questo gruppo è Z. fausta, in cui le macchie sono ampiamente orlate di bianco-giallino ed è presente un vistoso cingolo addominale rosso.
Tavola 3 |
Zygaena purpuralis, Z. minos, Z. erythrus, Z. brizae, Z. osterodensis, Z. romeo, Z. punctum e Z. sarpedon
Nel terzo ed ultimo gruppo di zigene dalle macchie rosse troviamo ben otto specie, di cui due risultano praticamente indistinguibili fra loro, almeno allo stadio di adulto.
Le specie Z. purpuralis e Z. minos sono praticamente identiche allo stadio di adulto. La distinzione corretta può essere effettuata solamente allo stadio larvale, dato che i bruchi della prima specie sono gialli, mentre quelli della seconda sono bianchi. Inoltre i bruchi di Z. purpuralis si nutrono di piante del genere Thymus (fam. Labiateae), mentre quelli di Z. minos di Apiaceae dei generi Pimpinella e Eryngium.
In Z. erythrus la squamatura rossa alla base del margine interno è ben evidente. Tale carattere è considerato diagnostico per distinguere la specie.
Z. brizae è di dimensioni minori rispetto alle altre, e condivide con le prime due specie il carattere dell'assenza della macchia 2a sull'ala anteriore.
Z. osterodensis e Z. romeo sono due specie difficili da distinguere tra loro, seppur sia possibile trovare caratteri abbastanza affidabili. In Z. osterodensis le macchie 3 e 5 sono quasi sempre unite a formare un'unica macchia di forma molto allungata. In Z. romeo, invece, tali macchie tendono ad essere distintamente separate.
La colorazione di Z. punctum è accostabile a quella di Z. romeo, tranne che per l'evidente presenza della macchia 2a vicino alla base dell'ala anteriore. In Z. sarpedon è presente il carattere del cingulum addominale di colore rosso, assente in tutte le altre specie di questo gruppo.
Tavola 4 |
Riferimenti:
- Fernandez-Rubio F. 2006 - Clave para determinar las especies españolas del género Zygaena Fabricius, 1775 (Insecta, Lepidoptera, Zygaenidae), Graellsia, Vol 62, No 1 (2006):3-12 (pdf).
- Kurt Stüber 2006 - BioLib alphabetic index of Latin animal species names (link).
- FORUM NATURA MEDITERRANEO 2012 - Chiave per gli Zigenidi d'Italia (link).
- Philippe Bricaire - Fleeting Wonders - Butterflies and Burnets of France (link).
Ringraziamenti: l'attenta revisione da parte di Enrico Gallo, grande esperto di Lepidotteri e di zigene in particolare, ha permesso di aggiornare con valente accuratezza i contenuti di questo post.
questa, perciò, dovrebbe essere una zygaena ephialtes ephialtoides in forma rossa, giusto?
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/photo.php?fbid=10203223938134046
fotografata a Inverigo in Brianza.
ps: bellissimo articolo!
Esattamente, le due zigene nella foto appartengono proprio alla forma rossa di Z. ephialtes ephialtoides. Ti ringrazio! Sono lieto che l'articolo sia stato utile al riconoscimento.
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