Identificare le farfalle d'Italia: le cedronelle

Esistono farfalle che più di altre segnano il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile. Due specie in particolare, appartenenti alla famiglia delle Pieridi, rientrano in questa categoria: la Gonepteryx rhamni, comunemente nota come cedronella, e la Gonepteryx cleopatra, o semplicemente cleopatra.

Nel territorio italiano le due specie condividono grosso modo lo stesso areale e il medesimo periodo di volo. Dal punto di vista morfologico sono sostanzialmente identiche, eccetto quel che riguarda la colorazione, che è sicuramente un valido elemento per il riconoscimento sul campo.

Le Gonepteryx, altre Pieridi e dimorfismo sessuale
Grazie al colore e alla forma delle loro ali, tutte le Gonepteryx sono facilmente distinguibili dalle altre farfalle. Le due congeneri sono infatti le uniche specie ad avere l'apice dell'ala anteriore vistosamente spigoloso, nonché una colorazione uniforme su entrambe i lati delle ali.

Nel post sulle vanesse non ho fatto menzione delle parole 'maschio' e 'femmina', in quanto all'interno di quel gruppo si riscontra un dimorfismo poco significativo. Per le Gonepteryx il discorso cambia, in quanto le due specie presentano un marcato dimorfismo sessuale, ovvero una appariscente differenza tra maschio e femmina.

Tav. 1

Il lato superiore del maschio di G. rhamni è completamente giallo vivace, con un punto centrale arancione su ciascuna ala. Nella femmina il colore di fondo è sostituito da una tonalità bianco-verdastro, con i medesimi punti arancioni centrali. A colpo d'occhio la differenza tra i due sessi è più che evidente (Tav. 1).

Tav. 2

Nel maschio di G. cleopatra, sul lato superiore, pare che il punto centrale dell'ala anteriore si sia espanso a dismisura, coprendo la quasi totalità dell'ala stessa. Questo "effetto" non si ritrova nella femmina, che somiglia a quella di G. rhamni (Tav. 2).

Maschi
Prima di affrontare l'argomento devo fare una doverosa premessa: quando queste farfalle si posano al suolo, o su un fiore, non tengono mai le ali aperte, salvo rare eccezioni. Quindi, sul campo, avremo modo di vedere in dettaglio solo il lato inferiore, piuttosto che quello superiore.

Tav. 3a

Per quanto riguarda i maschi c'è da dire che sono facilmente distinguibili anche in volo, grazie al carattere della vasta area arancione di G. cleopatra, sempre assente in G. rhamni (1). Questo è considerato il carattere diagnostico utile all'identificazione.

Tav. 3b

Sul lato inferiore notiamo che la colorazione di G. rhamni è molto omogenea, sia sull'ala anteriore che posteriore (1). Nella G. cleopatra, sull'ala anteriore, è chiaramente distinguibile una vasta area gialla, in contrasto con il resto di colore giallo-verdognolo (2). Questa area gialla riprende il motivo sul lato superiore, che risulta ancor più evidente in controluce. Sempre sull'ala anteriore, dai margini costale ed esterno, vi è un sottile orlo marginale giallo ben marcato (3).

Femmine
La difficoltà dell'identificazione delle Gonepteryx sta tutta nelle femmine che, a prima vista, appaiono uguali. Esse sono infatti abbastanza difficili da distinguere sul campo.

Tav. 4a

Un carattere da prendere sicuramente in considerazione è di tipo morfologico, e riguarda il margine esterno dell'ala anteriore: laddove in G. rhamni tale margine assume una forma ad arco (1), mentre in G. cleopatra tende ad essere più lineare (2). Tra i caratteri diagnostici viene spesso indicato l'apice appuntito dell'angolo esterno dell'ala anteriore che, in G. rhamni, tende ad essere più prominente rispetto alla congenere (vedi Tav. 4a).

L'ala posteriore di G. rhamni riprende la colorazione di quella anteriore, conferendo, nell'insieme, una colorazione molto uniforme (3). Sull'ala posteriore di G. cleopatra sono visibili delle lievi sfumature giallastre, soprattutto nell'area centrale (4). Inoltre, lungo il margine esterno, è presente un orlo giallastro in contrasto con il resto dell'ala (5).

Tav. 4b

Il lato inferiore di G. rhamni è abbastanza omogeneo, come quello superiore (1). Per quanto riguarda G. cleopatra, lungo la mezzeria dell'ala anteriore, vi è una debole fascia giallastra che si estende attraverso la cellula (2). Tale fascia è assente o appena accennata in G. rhamni. Sommando questi caratteri alla forma del margine dell'ala anteriore (Tav. 4a, 1 e 2), nonché l'apice dell'angolo esterno, dovreste avere tutti gli strumenti necessari per effettuare una corretta distinzione tra le due specie.

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